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Le indagini

Neonato morto, Chiara su Google cercava: «Come partorire il secondo figlio»

Serena Arbizzi
Neonato morto, Chiara su Google cercava: «Come partorire il secondo figlio»

La giovane sarebbe collaborativa con gli inquirenti. La Procura di Parma: «Genitori e fidanzato non sapevano».

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Traversetolo Ha indotto il parto, da sola, dando alla luce il bambino il 7 agosto, sullo scadere del termine della gravidanza, nella villetta a schiera di via Baietta, a Vignale di Traversetolo (Parma), in cui viveva con i genitori e il fratello minore. Poi lo avrebbe ucciso e sepolto in una buca, ricavata nel giardino dietro casa. Nessuno sapeva che fosse incinta, secondo quanto dichiarato dalla Procura. Il 9 agosto è poi partita per un viaggio a New York con la famiglia per fare ritorno il 19.

Non solo. Sulla tragedia si allunga l’ombra di un secondo infanticidio. Deve rispondere delle accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere Chiara Petrolini, la 22enne madre del neonato, ribattezzato Angelo in paese, trovato morto il 9 agosto nel giardino della villetta di via Baietta a Vignale, frazione nella fascia precollinare alle porte di Traversetolo: tranquilla, prima della tragedia che non finisce mai di lasciare increduli e sgomenti. Il 9 agosto la madre del fidanzato della 22enne, assistita dall’avvocato di Reggio Emilia (Foro di Reggio Emilia), studentessa di Giurisprudenza a Parma, in passato volontaria in parrocchia (accompagnava i bambini in piscina a San Polo d’Enza, nel Reggiano), conosciuta come baby sitter del paese, si reca nell’abitazione di via Baietta per dare da mangiare al cane e assiste al viavai dei carabinieri: il cane del vicino ha fiutato qualcosa in giardino e, secondo le ricostruzioni, è scattato l’allarme ai militari.

La donna invia a Chiara, che si trova negli Usa, un messaggio avvisandola di quanto sta accadendo: la ragazza risponde evasiva. Viene scoperto il corpicino del bambino. La giovane intanto torna dagli States e viene sottoposta all’esame del Dna e a una visita medica. Dalle indagini, inoltre, emergerebbe che avrebbe digitato su Google una frase del tipo: “Come partorire il secondo figlio”. I resti del secondo corpicino, (anche questo di 40 settimane) risalirebbero ad almeno un anno fa: sono stati trovati sempre nel perimetro dell’abitazione della stessa famiglia in via Baietta, una decina di giorni fa.

Secondo alcune indiscrezioni, la ragazza avrebbe confessato o comunque risulterebbe collaborativa. Da parte della Procura arriva invece l’ufficialità sul fatto che la 22enne sia l’unica indagata. Il padre del neonato, che conosce fin dai tempi delle scuole elementari e con il quale è fidanzata da svariati anni, era all’oscuro della gravidanza. La Procura di Parma indaga per capire quali siano i collegamenti tra i due ritrovamenti e, tramite una nota firmata dal procuratore Alfonso D’Avino, afferma che può «ritenersi accertata l’estraneità dei genitori della ragazza, madre del neonato ed è ugualmente accertata l’estraneità del papà del neonato».

«Nessuno – afferma la Procura – all’infuori della ragazza era a conoscenza della gravidanza, né famigliari, né il padre del bambino (coetaneo della ragazza, ndr), né le amiche o gli amici. La gravidanza non è stata seguita da alcuna figura professionale (ginecologo, medico di famiglia) e il parto è avvenuto nella casa famigliare, al di fuori di contesti ospedalieri o sanitari in generali». Di conseguenza, il parto è «avvenuto in solitudine, senza la collaborazione di nessuno, al di fuori della ragazza». Rispetto al ritrovamento del secondo corpicino, i cui resti risulterebbero datati almeno a un anno fa, la notizia è considerata «veritiera, ma sul punto, vanno svolti tutti gli accertamenti del caso (soprattutto di natura tecnica medico-legale) per delineare gli esatti contorni della vicenda stessa, anche di carattere temporale».

La Procura, inoltre, fa sapere di avere aperto un fascicolo in seguito alla fuga di notizia relativa al secondo ritrovamento. Rimangono molto interrogativi: com’è possibile che chi è stato più vicino alla 22enne - che, come riferiscono testimoni, indossava abiti che lasciavano la pancia scoperta – non si sia accorto di nulla, soprattutto nell’ultimo periodo? Che neppure i genitori e sapessero niente? l © RIPRODUZIONE RISERVATA