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I cappelletti di Triglia per la MotoGp: li assaggia anche Pecco Bagnaia

Luca Tondelli
I cappelletti di Triglia per la MotoGp:  li assaggia anche Pecco Bagnaia

L’azienda di Cervarezza è stata invitata da Eataly al Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini

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Ventasso C’era anche la tradizione gastronomica dell’Appennino al Gran Premio di MotoGP di San Marino e della Riviera di Rimini, svoltosi lo scorso fine settimana a Misano. L’azienda Triglia, con sede a Cervarezza, è stata infatti invitata da Eataly, catena di punti vendita con cibi e bevande di alta qualità e partner ufficiale di Ducati Corse, per essere presente con le proprie specialità in occasione della tappa romagnola della competizione.

Con la Ducati
«Siamo stati invitati a portare in tavola le nostre paste fresche ripiene – spiega il titolare dell’azienda, Alberto Triglia –, alla cena di gala di sabato sera, 7 settembre, all’interno dell’area “Hospitality” della Ducati. Eataly ha convocato, in rappresentanza del nostro Paese, alcuni produttori d’eccellenza: uno di vini, uno di “supplì” (crocchette), uno di pasticceria, e per le paste fresche ripiene si è avvalsa del nostro operato. Per noi è motivo di orgoglio e segno di apprezzamento della nostra realtà, che ha come obiettivo quello di valorizzare e portare avanti la nostra tradizione in modo rigoroso».

Tradizione e innovazione

Per questo evento è stato proposto un piatto tipico della tradizione reggiana, i cappelletti, «fatti rigorosamente a mano» e rivisitati con «un pizzico di creatività». «Li abbiamo serviti con una crema di parmigiano reggiano – precisa Triglia –, presentati all’interno di una forma di parmigiano scavata. Sono stati apprezzati dai motociclisti, fra cui il pilota Enea Bastianini e il campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia, che si è anche messo in gioco, provando a piegarli».

Tra le specialità dell’azienda di Cervarezza, che si possono trovare nei supermercati della province di Reggio, Modena e Parma, con il marchio “Alberto Triglia”, ci sono paste ripiene tradizionali o innovative, anche a base di pesce. «Il fiore all’occhiello sono i cappelletti in brodo – sottolinea il titolare del pastificio –, ma i nostri prodotti variano da quelli tipici “della tradizione”, come i tortelli verdi e di zucca, ai “gourmet”, come i cappellettoni verdi al crudo e i tortelli alla salsiccia e lambrusco, ai “vegetariani”, come i tortelli zucchine e mandorle, ai “vegan”, come i tortelli basilico e mandorle. Inoltre produciamo anche erbazzone, lasagne e crespelle». «Ricerchiamo la qualità più assoluta, sia delle lavorazioni sia delle materie prime – prosegue –, utilizzando, quando è possibile, quelle provenienti dal territorio montano, come il Parmigiano Reggiano del caseificio del Parco, le ricotte di Gatta o le salsicce del salumificio Boni di Castelnovo Monti». La storia Attualmente la ditta annovera una quindicina di dipendenti, tutti residenti in montagna. «Siamo partiti 25 anni fa – ricorda Triglia – con tre o quattro dipendenti. Prima gestivamo un albergo ristorante a Collagna. Fu mio nonno ad acquistarlo intorno al 1930. Poi, nel 1977, cominciarono a gestirlo mia madre Ave e mio padre Alfredo. Ho imparato da lei, che ora ha 97 anni. È ancora in splendida forma, ma si dedica a fare la maglia per i pronipoti, non più alla cucina».l © RIPRODUZIONE RISERVATA