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Il caso

Furto di farfalle in Sri Lanka: dovranno pagare 180mila euro oppure passare due anni in carcere

Furto di farfalle in Sri Lanka: dovranno pagare 180mila euro oppure passare due anni in carcere

Condannati il medico Luigi Ferrari e il figlio: la famiglia si è rivolta all’Ambasciata italiana

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Reggio Emilia Oltre 180mila euro di multa o due anni di carcere. Tanto costerà al medico ortopedico Luigi Ferrari e al figlio aver catturato 101 specie protette di farfalle e libellule nei pressi di un parco naturale dello Sri Lanka. Il portale cingalese Lankasara ha riferito che i due imputati si sono dichiarati colpevoli e i sessanta milioni di rupie locali chiesti dal giudice di Tissamaharama rappresentano «la sanzione più elevata di sempre nella storia della fauna selvatica».

Padre e figlio sono agli arresti domiciliari dallo scorso 8 maggio, quando erano stati trovati in possesso di oltre 250 esemplari da guardie del Parco Nazionale di Yala. Un servizio della televisione cingalese Ada Derana (ripreso dalla Rai) ha mostrato il 9 maggio gli strumenti che avrebbero usati i due modenesi per presunte finalità di «contrabbando». La Rai ha informato che il caso è seguito dal ministero degli Esteri. All’ambasciata italiana si era rivolta la famiglia di Ferrari dopo un arresto che dallo Sri Lanka ha sorpreso i familiari, gli amici e i colleghi di Luigi Ferrari. Il medico lavora come chirurgo e ortopedico al poliambulatorio privato San Michele di Reggio Emilia. È specializzato in chirurgia dell’avampiede e alluce valgo. L’ospedale ha dovuto rimodulare i servizi dopo l’arresto di Ferrari e del figlio con il ritiro dei passaporti per entrambi. Gli amici hanno descritto il padre come un appassionato di insetti.

Fa parte di un gruppo modenese che si occupa di entomologia. Chi lo conosce dubita che possa essere un contrabbandiere, ipotizzando che non conoscesse il divieto in vigore nello Sri Lanka. Dalle indagini è emerso che gli insetti erano stati catturati con sostanze attrattive e quindi posti in sacchetti di cera per preservarli. L’obiettivo era quello di studiarli una volta tornato in Italia, secondo quanto dichiarato da un amico dopo l’arresto. Raccolta, possesso e trasporto di 101 specie protette, come definite dall’ordinanza sulla flora e sulla fauna, dall’interno e dall’esterno del Parco nazionale di Yala le accuse formulate, invece, nel tribunale dello Sri Lanka e su cui ha concordato il giudice Tharindu Tamira Silva. Se la multa non sarà pagata entro il 29 settembre, per i due scatterà il carcere. l © RIPRODUZIONE RISERVATA