Scatta l’indagine sul taglio degli alberi nel Parco Secchia
Aipo sospende i lavori. «In corso accertamenti tecnici»
Rubiera Si fermano gli interventi di taglio degli alberi nelle casse di espansione del fiume Secchia, tra Rubiera, Modena e Campogalliano.
Lo stop arriva dopo una settimana di intense polemiche avviate dal comitato “Difendiamo il Parco Fluviale del Secchia”, che ha denunciato l'abbattimento di decine di ettari di bosco da parte di Aipo (Autorità interregionale per il fiume Po), effettuato nei mesi scorsi all'interno di una serie di interventi per la messa in sicurezza dell'area contro tracimazioni ed esondazioni.
Ad annunciarlo, tra gli altri, è stato il sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro, che nei giorni scorsi aveva chiesto chiarimenti in merito. «I lavori di taglio degli alberi sul Secchia sono stati sospesi venerdì da Aipo, dopo un sopralluogo congiunto con Ente Parchi e Regione, a cui mi sono unito anch'io. Bisogna verificare se i lavori eseguiti ad agosto dalle ditte di Aipo siano coerenti con il progetto approvato dagli enti competenti e dunque autorizzati o meno. Attendiamo le relazioni ufficiali a riguardo. Naturalmente faremo tutto ciò che è necessario, in base a quanto emergerà», ha spiegato Cavallaro, aggiungendo che l'ultima riunione si è tenuta sul posto nella mattinata di venerdì.
Una comunicazione dell’Ente Parchi Emilia Centrale afferma che la decisione di fermare i lavori sarebbe stata presa qualche giorno prima: «Gli interventi di taglio degli alberi all'interno della Riserva Naturale e del Sito Rete Natura 2000 “Cassa di espansione del Fiume Secchia” sono stati fermati a partire dal 29 agosto scorso (con ordine di servizio di Aipo all’impresa esecutrice il 30 agosto) a tempo indeterminato», recita la nota ufficiale. E precisa: «L’Ente Parchi, gestore della Riserva, ha sollecitato le verifiche tecniche, attualmente in corso con Aipo e la Regione Emilia-Romagna, per accertare l’entità degli interventi realizzati rispetto al progetto autorizzato nei procedimenti Via e Vinca (Valutazioni d'Incidenza Ambientale) del 2022 e 2023. Nei prossimi giorni verrà data comunicazione delle verifiche e verranno fornite risposte precise sul piano tecnico e procedurale».
Domande di precisazioni su quanto accaduto e sul progetto sono state depositate anche in Regione dalla consigliera regionale Silvia Zamboni del gruppo Europa Verde. La componente della maggioranza ha presentato un’interrogazione «con cui chiede di verificare se siano state rispettate le innumerevoli prescrizioni con cui si è chiuso il Procedimento Autorizzativo Unico di Valutazione di Impatto Ambientale a cui era stato sottoposto il progetto». Una chiamata al coinvolgimento della Regione, ente coinvolto in prima battuta assieme a Aipo e ai Parchi Emilia Centrale: «Entrando più nel dettaglio – continua Zamboni - chiedo chiarimenti sul rispetto di cinque prescrizioni relative a: periodo di esclusione dei tagli; realizzazione di un piano di comunicazione; realizzazione di monitoraggi in fase ante operam, in corso d’opera e post operam, in particolare sulle componenti faunistiche e vegetazionali di interesse comunitario; ripristino dei percorsi per la fruizione a piedi ed in bicicletta dell’interno della Riserva naturale e del Srn 2000; massima conservazione della vegetazione presente nell’area d’intervento e realizzazione di nuove piantumazioni compensative».
Il tema di fondo rimane la necessità di una rimozione così ampia e definitiva degli alberi (sono stati utilizzati impianti che eradicano l’intera pianta, radici incluse). La motivazione è la messa in sicurezza di un’area delicata dal punto di vista idrico, ma vi sono pareri discordanti sul metodo. Il comitato, nei suoi interventi, ha sostenuto che sarebbe stato più appropriato diradare il bosco, rimuovendo un numero limitato di piante, e ha sottolineato che la presenza di alberi e radici potrebbe rafforzare la tenuta in caso di piena, contrariamente agli isolotti che si prevede di aggiungere lungo il fiume. l