«Ancora dieci giorni di caldo sopra la media, poi si cambia»
Il bilancio dell’estate di Bertolini di Reggio Emilia Meteo: «E’ stata un’estate calda, ma a giugno tante precipitazioni»
Reggio Emilia Fa caldo, ma quanto? E quanto a lungo lo dovremo ancora sopportare? Ci aiuta a dare qualche risposta Andrea Bertolini, il direttore di Reggio Emilia Meteo che copre il territorio provinciale con 24 stazioni e 30 telecamere, fornendo quotidianamente le previsioni puntuali per i tre giorni successivi e tendenziali per i quattro seguenti, oltre alle rilevazioni di temperature, precipitazioni, venti e umidità relativa.
Si può tracciare un bilancio della stagione finora trascorsa?
«È indubbiamente un’estate calda. In giugno, però, abbiamo avuto temperature nella media e precipitazioni copiose, con piogge di portata eccezionale nei giorni 24 e 25, che hanno provocato frane. La prima settimana di luglio è risultata relativamente fresca, ma poi la calura s’è imposta ed è aumentata toccando l’apice il 13 e il 14 agosto. S’è verificato qualche temporale isolato, non solo in montagna, e continuiamo ad avere 5 o 6 gradi al di sopra della media».
Che cosa prevedete per il mese di settembre?
«Domani sarà possibile qualche acquazzone, soprattutto sull’Appennino. Qualche pioggia potrà arrivare anche mercoledì. Poi il sole sarà dominante, ma con temperature gradualmente in diminuzione, che dal giorno 10 dovrebbero rientrare nella media. Nella seconda metà del mese potrebbero verificarsi precipitazioni più consistenti».
Gli anni scorsi erano caratterizzati dalla siccità. Ne abbiamo sofferto anche nel 2024?
«No. Anche la primavera è stata piovosa. In collina, fino a Castelnovo Monti dove abito, abbiamo avuto una straordinaria crescita di funghi».
Le osservazioni meteorologiche confermano la tesi del cambiamento climatico?
«Indubbiamente. La tendenza al riscaldamento globale si registra fin dagli anni Ottanta del Novecento. Tuttavia negli ultimi due s’è avvertito anche l’effetto di un evento eccezionale, l’eruzione, avvenuta nel 2022, del vulcano sottomarino di Tonga, nell’oceano Pacifico, che ha provocato l’aumento improvviso dell’evaporazione. Nella troposfera e nella stratosfera s’è immessa una grande quantità di vapore acqueo, che ha un effetto serra superiore a quello dell’anidride carbonica. Non sappiamo quanto tempo occorrerà perché sia riassorbita».
Sono mutate anche le altre stagioni? D’inverno vedremo ancora la neve in pianura?
«La neve è sempre più rara. I fenomeni naturali, però, si succedono a grappoli, come avviene per i terremoti. Negli anni Novanta le precipitazioni nevose sembravano quasi scomparse, ma fra il 2009 e il 2013 ne abbiamo viste in abbondanza sulle nostre montagne».
Come lavora il vostro staff?
«Reggio Emilia Meteo è nata e continua a fondarsi sulla passione per la meteorologia. Io sono l'unico che la pratica come professione. Ho una certificazione specifica e collaboro a Radar Meteo, che fornisce servizi e analisi climatiche per gli aeroporti e aziende come Terna. Gli altri otto sono stati da me formati. Risiedono in diverse zone della provincia e si occupano delle previsioni, della strumentazione tecnica e dell'elaborazione informatica». l © RIPRODUZIONE RISERVATA