Gazzetta di Reggio

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L’aggressione

Follia alla Rems: un paziente aggredisce un medico e i carabinieri

Ambra Prati
Follia alla Rems: un paziente aggredisce un medico e i carabinieri

Armato di spranghe di ferro, sale sull’auto: «Dammi le chiavi»

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Reggio Emilia  È stato un pomeriggio di ordinaria follia, martedì scorso alla Rems di via Montessori a Due Maestà. Un paziente di 29 anni prima ha aggredito il suo medico psichiatra, poi è scappato all’esterno imbracciando due spranghe di ferro, salendo sull’auto di una dottoressa minacciandola (voleva le chiavi della macchina), nella fuga ha danneggiato diverse macchine in sosta e infine si è scagliato contro i carabinieri, che sono riusciti a bloccarlo solo utilizzando il taser. Sono stati momenti ad alta tensione, che si sono conclusi con la cattura dell’esagitato, che non senza fatica alla fine è stato arrestato dai carabinieri (era già detenuto per altra causa) per una sfilza di reati: resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, tentata rapina e lesioni in danno di personale medico sanitario. Ora spetterà alla Procura, guidata dal dottor Gaetano Calogero Paci, stabilire come procedere.

I fatti si sono verificati nella Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza di Reggio Emilia, una struttura medica (che ha preso il posto dell’ex Opg, l’ospedale psichiatrico giudiziario) destinata alle persone condannate per reati anche gravi, ma non imputabili perché affette da patologie psichiatriche. La stessa Rems, aperta dopo il Covid, che durante la pandemia era stata utilizzata dall’Ausl per ricoverare gli infetti.

Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia il prologo è avvenuto all’interno della Rems: il 29enne, in forte stato di alterazione psicofisica, ha aggredito lo psichiatra che lo ha in cura e ha danneggiato diverse porte prima di riuscire a scappare da un’uscita laterale forzata – nonostante l’intervento di altri sanitari di turno accorsi alle urla – nel parcheggio esterno. Qui, armato di due spranghe di ferro ricavate da un paletto metallico divelto, il giovane fuori di sé prima ha bloccato ed è salito a bordo della macchina di una dottoressa che stava entrando nel parcheggio per iniziare il suo turno: «Dammi le chiavi», le ha intimato, profferendo minacce nei confronti della donna. Proprio in quel momento però è arrivata la gazzella dei carabinieri. Alla vista delle divise il 29enne si è allontanato dalla dottoressa, è uscito dalla vettura e ha proseguito la sua fuga a piedi, danneggiando le auto che trovava durante il percorso con colpi ai vetri, ai cofani, alla carrozzeria. Tallonato dai militari che lo hanno invitato più volte a calmarsi e a fermarsi, il giovane ha risposto in tono minaccioso cercando di colpire con le spranghe anche i carabinieri; i quali a questo punto, date le circostanze e visto il persistere della condotta violenta, hanno fatto ricorso al taser riuscendo a bloccare l’esagitato con qualche scarica della pistola elettrica. Immobilizzato con non poche difficoltà, il 29enne è stato sedato prima di essere affidato alle cure sanitarie: dichiarato in arresto, è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Reggio Emilia per essere sottoposto ad esami. Ieri risultava ancora ricoverato e piantonato dalle forze dell’ordine.

Per fortunata nessun militare ha riportato lesioni, mentre lo psichiatra aggredito è finito anch’egli al Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova del capoluogo reggiano riportando pochi giorni di prognosi.

Sull’episodio rischioso, che avrebbe potuto avere ben altra conclusione, è intervenuto il sindacato Sim Carabinieri, associazione sindacale dell’Arma, che ha sottolineato come i colleghi ne siano usciti illesi grazie all’uso del taser in dotazione. «Con la pistola elettrica i colleghi della Radiomobile di Reggio Emilia sono riusciti a immobilizzare l’individuo, prevenendo ulteriori gravi conseguenze», sottolinea il segretario generale di Sim Carabinieri Antonio Serpi, che evidenzia «la professionalità dimostrata» dai militari «durante un intervento critico» e l’importanza di questo strumento non letale di salvaguardia. «Auspichiamo che il taser sia reso presto disponibile anche alle oltre 4.500 stazioni dei carabinieri, che rappresentano un presidio fondamentale in oltre 3.500 Comuni italiani. Attualmente la dotazione dei taser nell’Arma è limitata solo alle Sezioni Radiomobile, nonostante il personale delle stazioni assicuri quotidianamente circa il 70% dei servizi di pattuglia sul territorio». Per Sim Carabinieri questo è un provvedimento che deve essere adottato nell’immediato per scongiurare che fatti come quelli di Reggio possano ripetersi. «Ci risulta che i carabinieri delle stazioni abbiano iniziato i corsi per l’utilizzo del taser – conclude Serpi – Auspichiamo che ci sia un’accelerazione per dotare subito tutti i colleghi dello strumento».



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