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Medici a gettone sulle automediche: «Ma la Regione aveva detto stop»

Serena Arbizzi
Medici a gettone sulle automediche: «Ma la Regione aveva detto stop»

Lo Snami chiede spiegazioni all’Ausl: «Perché non chiamare i colleghi del 118?»

14 agosto 2024
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Reggio Emilia Scoppia la polemica dopo la notizia che i medici gettonisti vengono impiegati non solo negli ambulatori dei Pronto soccorso, ma anche sulle automediche al posto dei medici di emergenza territoriale convenzionati.

Da tempo, infatti, il fenomeno dei medici gettonisti rappresenta un tema discusso a livello nazionale e Reggio Emilia non fa eccezione. Secondo i calcoli, dal 2019 al 2023 questa categoria di medici è costata 1,7 miliardi di euro allo Stato. I gettonisti vengono infatti chiamati per colmare le carenze del personale medico regolare: l’eccessivo ricorso a questa categoria solleva sdegno perché costituisce «una attacco alla sanità pubblica», secondo i detrattori. A sollevare il tema, a Reggio Emilia, è lo Snami, il Sindacato nazionale autonomo medici italiani, che chiede spiegazioni sulle scelte effettuate, nonostante le dichiarazioni della Regione, tramite l’assessore Donini, che parlavano di uno stop ai medici a gettone nel 2023.

«Da un paio d'anni – dice la sigla – i medici privati delle cooperative sostituiscono i medici specialisti ospedalieri operativi negli ambulatori dei Pronto soccorso reggiani. Giunge notizia che ora vengono impiegati anche sui mezzi di soccorso avanzato (automediche) al posto dei medici di emergenza territoriale convenzionati». «L’Ausl di Reggio Emilia, non solo prolunga, estende l’attività dei medici gettonisti nonostante le dichiarazioni dell’assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini, di cessarne l’operato entro il 2023 – continua il sindacato –. Ma perché? Perché ricorrere a medici gettonisti quando in alcune aree della provincia reggiana i medici del 118 si vedono respinti i turni necessari al raggiungimento del monte ore mensile contrattualmente dovuto, nonché la disponibilità a svolgere attività in aggiuntiva? Perché ricorrere ai medici gettonisti quando è possibile attivare una collaborazione interaziendale e ricevere il supporto da parte di altri medici 118 convenzionati della nostra regione, come già successo in precedenza? Perché, per la provincia reggiana, sono stati riservati solo 7/8 posti al corso di idoneità per medici di emergenza territoriale (edizione 2024) quando attualmente ne mancano fisicamente almeno 13 per completare l’organico e ne sarebbero necessari altri 12 per riattivare le automediche di Montecchio e Correggio entrambe soppresse “a causa della carenza”? Quesiti che, per i medici Snami, necessitano di «una risposta dall’azienda, diversa dal silenzio o da “non possiamo far altro!”».  © RIPRODUZIONE RISERVATA