Gazzetta di Reggio

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Il lutto

È morto Franco Ciccarelli il “Trapattoni” del calcio a 5

Nicolò Valli
È morto Franco Ciccarelli il “Trapattoni” del calcio a 5

Fatale un infarto mentre stava camminando nel Frusinate

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Reggio Emilia Lo chiamavano il Trapattoni del calcio a 5. Come allenatore di futsal infatti, Franco Ciccarelli ha vinto tutto, a partire da quattro storici scudetti con la Roma Rcb a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Poco dopo, il mister aveva però detto basta, mosso dalla volontà di trascorrere più tempo con la famiglia, non sacrificandole troppo tempo. Il suo lavoro da banchiere lo aveva portato dal Lazio a Reggio, che oggi lo piange.

A causa di un infarto mentre era impegnato in una camminata a Rocca d’Arce, in provincia di Frosinone e suo luogo di residenza estiva preferita, è morto Franco Ciccarelli, che molti nel nostro territorio ricordano come direttore di banca.

Aveva 76 anni. Ieri pomeriggio si è svolto il funerale: «Era nato a Roma e il primo rapporto con Reggio risale a quando aveva fatto il vice a Lamberto Boranga come portiere nella Reggiana – spiega il figlio Fabio, ex responsabile alla ditta Rcf –. Il lavoro in banca ha però preso il sopravvento e ha appeso le scarpe al chiodo, concentrandosi sulla vita da allenatore. Per un certo periodo, infatti, ha portato avanti una doppia attività. Quando ha smesso di allenare si è dedicato interamente alla Bnl, la Banca Nazionale del Lavoro che ha rappresentato un pezzo della sua vita; a Castelnovo Monti era stato promosso direttore».

Padre di due figli (oltre a Fabio, di 48 anni, dall’unione con la moglie Luciana, conosciuta in città e insegnante al “Filippo Re”, è nata anche Lara che oggi ha 53 anni), una volta raggiunta la pensione ha mantenuto vivo il legame con la sua grande passione, quella per lo sport: «Per un certo periodo aveva dato una mano al settore giovanile dell’Olimpia Regium – prosegue Fabio Ciccarelli – e anche la Federazione di calcio a 5 lo invitava per corsi di formazione. A Reggio, dove viveva, praticava attività in continuazione: basti pensare che alle Onde Chiare nuotava 60 vasche al giorno, unite a camminate intense».

Un’accurata preparazione che non l’ha però risparmiato dalla tragedia: «Ha avuto un infarto, è stato soccorso ma non c’era nulla da fare. Lascia tutti noi in un grande dolore. Chi l’ha conosciuto lo ricorda come una persona capace di parlare, dialogare e coinvolgere tutti, a prescindere dall’età. Aveva – conclude Fabio – capacità di ascolto uniche».

Giuseppe Sagaria, presidente dell’Olimpia Regium, aggiunge: «L’ultima volta che l’ho visto era a giugno ed era in grande forma. Perdiamo una figura storica del calcio a 5 e un uomo pieno di valori. Resta indimenticabile la sua voglia di lavorare coi giovani, che considerava il futuro». l