«Abbiamo venduto casa e tutte le nostre cose: ora viviamo in camper e viaggeremo per l’Europa»
Giuseppe Salami, 61 anni, la moglie Giada Marastoni, 29, sfidano le convenzioni: «Dopo il Covid abbiamo capito di voler cambiare. Vogliamo cercare un posto migliore in cui far crescere nostro figlio»
Novellara «Abbiamo deciso di staccarci dall’attuale contesto sociale e di scendere dal treno». Giuseppe “Beppe” Salami, 61 anni, e Giada Marastoni, 29, hanno scelto di vivere in modo diverso dal solito e sfidare le convenzioni in nome della libertà. Per loro, stare “sulla strada” vuol dire allontanarsi da una vita sedentaria per immergersi nella natura e godere di paesaggi mozzafiato.
La differenza d’età è un dettaglio anagrafico: caratterialmente sono simili, condividono la stessa passione per la chitarra e sono in sintonia su tutto, a partire dalla scelta di vendere casa e acquistare un camper per girare l’Europa. «Non è stata una scelta improvvisata, dettata da un colpo di testa, ma ponderata e pianificata - spiegano Giuseppe e Giada - Vogliamo cercare un posto migliore in cui vivere e soprattutto in cui far crescere nostro figlio».
La coppia si è conosciuta nel 2010 in un campeggio del Lago di Garda. Da una semplice amicizia, nel tempo è nato qualcosa di più. Nel 2021 si sono sposati e nell’agosto del 2023 è nato Tommaso. Giuseppe lavorava in un’azienda metalmeccanica prima di andare in pensione, mentre Giada in un’azienda tessile. Poi è arrivato il momento dell’acquisto di una casa con un mutuo, per realizzare un sogno: la “comfort-zone” che tutti desiderano.
«Ma a un certo punto ecco il Covid, che ci ha costretti tra quattro mura – racconta Giuseppe – Mi sentivo soffocare, mi mancava la libertà. E poi riflettevo: ma che vita è questa? Per chi dobbiamo lavorare io e mia moglie, privandoci di tutto? Cosa resta dei nostri stipendi tra tasse e costo della vita? È insensato dover lavorare entrambi tutto il giorno, anche per poter pagare un asilo e persone che crescano nostro figlio al nostro posto. Ma il nostro bimbo lo vogliamo crescere noi! Solo che questo in Italia, al giorno d’oggi, non è possibile. Desideravamo vivere senza costrizioni».
I primi scampoli di indipendenza e avvisaglie della voglia di libertà sono arrivati con l’acquisto del camper, con il quale Giuseppe e Giada hanno girato la Spagna quest’inverno. Sono stati in viaggio per quattro mesi, conoscendo molte persone con cui si sono confrontati sulla necessità di dare una svolta alla loro esistenza. Dopo un mese avevano già capito quale sarebbe stato il loro futuro: hanno telefonato a un’agenzia immobiliare e messo in vendita la loro casa.
«Tornati in Italia, abbiamo iniziato a vendere quasi tutte le nostre cose che non avremmo potuto portare con noi. Abbiamo dato via tantissima roba e, nonostante questo, ci siamo resi conto che non ci manca nulla». Poi si sono affidati all’amico e avvocato Gabriele Pignagnoli, a cui hanno spiegato il loro progetto: vivere viaggiando senza una fissa dimora.
«Ammetto che sono rimasto molto sorpreso, anche perché non mi capita tutti i giorni una situazione del genere. Però, riflettendoci – dice l’avvocato Pignagnoli – ho capito che per loro sarà un’esperienza meravigliosa e sono d’accordo con Beppe e Giada quando dicono che il loro fine è di offrire a Tommaso occasioni, opportunità ed esperienze che nel nostro Paese sono purtroppo precluse a molti». I coniugi hanno poi iniziato l’iter per acquisire una residenza “fittizia” nel Comune di Novellara, un diritto di tutti coloro che non desiderano risiedere in pianta stabile in modo ortodosso, in un immobile. Una scelta che non è semplice da far comprendere, perché nell’immaginario collettivo questa decisione viene quasi sempre collegata a soggetti disagiati, ai margini della società.
A vedere Giuseppe e Giada, sereni e felici, si capisce che si tratta di pregiudizi. In attesa dell’espletamento delle pratiche burocratiche, la famiglia vive nel suo camper parcheggiato da un amico, anche se a Novellara esiste un’area sosta gratuita in via della Libertà, di fronte alla caserma dei carabinieri e situata nel terreno intorno alla Rocca dei Gonzaga. Un’area nel centro del paese, ombreggiata e illuminata di notte, con una fontana per il rifornimento idrico. La coppia però non ha potuto usufruire di tale servizio, perché pare possa essere occupata solo in occasione di eventi, ad esempio quando ci sono le giostre, e non da privati camperisti. Molti non lo sanno, però, come dimostra il fatto che i siti online dei camperisti la indicano come area sosta gratuita. l © RIPRODUZIONE RISERVATA