Assistono al furto dalle vacanze, ladri in fuga con fucili e gioielli
Sono scappati con l’intera cassaforte, ritrovata a Reggio
Casalgrande Un pesante armadio blindato buttato giù dalle scale per essere caricato in tutta fretta poi la fuga dei tre finti corrieri sull’auto che sgomma con il baule rimasto aperto per l’ingombrante carico.
Sono le scene da film avvenute in una abitazione di Casalgrande, alle quali i proprietari, sbigottiti, hanno assistito dalla località di villeggiatura attraverso le telecamere di sicurezza.
Nell’armadio blindato erano custoditi, insieme ad alcuni gioielli di famiglia, dal grande valore anche affettivo, alcuni fucili da caccia, regolarmente detenuti.
I fucili, per la sorte dei quali c’era stata da subito la massima preoccupazione, per fortuna sono stati tutti ritrovati ieri mattina. I ladri, che evidentemente miravano solo ai gioielli, li hanno abbandonati insieme all’armadio divelto in un campo a Reggio.
Il furto si è consumato a partire dalle 20.30 – orario riportato dalle telecamere – di venerdì, nell’appartamento sopra il negozio Arredamenti Bedeschi Roberto e figli, in via Statale 15, abitato dagli stessi proprietari dell’attività.
Gli stessi fucili sono di proprietà di Sergio Bedeschi, il titolare dell’attività fondata dal padre Roberto. Il timore che potessero finire in mani sbagliate ha convinto la famiglia a lanciare l’allarme utilizzando anche i social.
Su Facebook sono stati infatti pubblicati diversi appelli corredati da foto (vedi sopra le immagini) che immortalano il blitz, invitando chi avesse visto l’auto a informare subito i carabinieri.
Il sistema di allarme aveva in tempo reale avvisato la famiglia mentre si trovava in vacanza. Renza Bedeschi, figlia di Sergio, era in villeggiatura sulle nostre montagne, e si è precipitata subito a Casalgrande.
È stata lei, consultandosi con le sorelle, a pubblicare gli appelli su Facebook , non prima di avere avvisato i carabinieri che sono intervenuti nei minuti subito successivi il furto.
Ma i ladri erano già riusciti ad allontanarsi, non senza qualche difficoltà visto il carico ingombrante.
I vetri di un fanalino posteriore dell’auto, una Seat Leon Cupra bianca, di cui è stata ripresa parzialmente anche la targa, poi ricostruita, sono stati trovati sul posto.
«L’allarme ci ha avvisato alle 20.30 – racconta Renza Bedeschi –. Hanno finto di essere corrieri. Abbiamo assistito in diretta a quanto stava succedendo guardando le immagini. L’auto bianca si è fermata davanti al negozio e un uomo, con il volto coperto da una mascherina chirurgica e un giubbotto catarifrangente, ha suonato il campanello di casa. Lo abbiamo visto aspettare e guardarsi intorno».
Ma ben presto i Bedeschi hanno realizzato che non si trattava affatto di corrieri.
«Quando l’uomo ha capito che in casa non c’era nessuno dall’auto sono scesi gli altri due – prosegue nel racconto la Bedeschi –. Hanno forzato la porta d’ingresso e sono entrati».
Il colpo è stato studiato. I malviventi sapevano bene a cosa mirare e sapevano anche di dovere fare in fretta.
«Hanno fatto tutto in pochi minuti – conferma la donna – e hanno persino buttato l’armadio blindato giù dalle scale per essere più veloci. Non si sono curati neppure delle urla di mio zio, che abita a fianco, ha 70 anni ed è cardiopatico. Ci siamo preoccupati anche per lui».
Le immagini delle telecamere e l’immediato allarme hanno consentito ai carabinieri di diramare nei minuti successivi la nota di ricerca su tutto il territorio provinciale e anche nelle province limitrofe.
La banda ha studiato nel dettaglio anche la fuga. I malviventi prima, in un posto sicuro, hanno forzato l’armadio e prelevato i gioielli. Poi hanno abbandonato la cassaforte e i fucili in un campo a Reggio, dove sono stati ritrovati dagli agenti della Questura nella mattinata di ieri.