Reggio piange Giacomina: «Ci ha indicato la strada»
La notissima e amata partigiana è morta domenica a 98 anni. Tiziano Bianchi, suo vicino di casa ha suonato per lei l’Ave Maria
Reggio Emilia Reggio si prepara all’addio a Giacomina. Questa mattina, nella chiesa della Pieve di Castelnovo Monti si terrà il commiato a Giacomina Castagnetti, la 98enne conosciutissima partigiana e testimone morta nel pomeriggio di domenica scorsa. Il corteo funebre partirà alle 9 dall’abitazione in via Dante a Castelnovo e raggiungerà la chiesa della Pieve, per una breve funzione religiosa. Al termine, si proseguirà sino al cimitero comunale castelnovese, a fianco della strada che conduce verso la Pietra di Bismantova.
Un intimo e toccante tributo è già avvenuto ieri, quando il trombettista Tiziano Bianchi, vicino di casa della Castagnetti, ha suonato l’Ave Maria che la resistente amava molto. Questa sera, poi, la pastasciutta antifascista in programma al centro sociale Insieme di Castelnovo Monti, parte della rete nazionale delle pastasciutte organizzate in omaggio a quella della famiglia Cervi, sarà dedicata alla sua memoria.
L’amministrazione comunale di Castelnovo aderirà al lutto in maniera ufficiale e nelle scorse ore sono si sono accumulate decine di omaggi per una delle figure più attive e amate del territorio, vitalissimo ritratto di tantissime vicende reggiane, dall’antifascismo alla Resistenza, dall’impegno sociale a quello politico e al grande sforzo collettivo per i diritti delle donne.
Nel tempo Giacomina ha incontrato decine di migliaia di persone, tra studenti del Viaggio della Memoria di Istoreco, alunni delle varie scuole, delegazioni straniere dei Sentieri Partigiani di Istoreco, iniziative pubbliche degli enti locali così come dell’Anpi e dell’Auser. Due associazioni, queste, a cui Giacomina era legatissima così come alla Cgil, sempre tesserata allo Spi dopo avere lavorato per decenni per la Camera del lavoro.
Proprio l’attività sindacale l’aveva condotta in montagna, all’inizio degli anni ’50, dopo aver vissuto nella natia Roncolo di Quattro Castella e poi a Castellazzo, nella campagna che da Masone porta a San Martino in Rio. E proprio lì, assieme ai famigliari, aveva collaborato giovanissima al Soccorso Rosso a fianco degli antifascisti prima del conflitto. E lì, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e l’occupazione dell’Italia da parte delle truppe naziste, ha gestito coi fratelli e i parenti una casa di latitanza in cui trovarono rifugio tante persone. Tra loro il partigiano Alì, Giglio Mazzi, morto a 97 anni la scorsa settimana, che Giacomina soccorse dopo un agguato fascista.
Tra chi ha ricordato la Castagnetti, il sindaco di Reggio Marco Massari, il suo predecessore Luca Vecchi, la deputata reggiana Ilenia Malavasi.
«Giacomina Castagnetti – scrive Vecchi su Facebook – aveva 98 anni ed era ancora una delle personalità più lucide e autorevoli dell’esperienza antifascista della resistenza reggiana. Non mi stancavo mai di ascoltarti, di ascoltarvi, di imparare ogni volta qualcosa, di avvertire il senso profondo di un impegno che aveva mobilitato una generazione per liberare l’Italia dal nazifascismo e riconsegnare la dignità ad un paese, la libertà a tutte le generazioni che poi si sono succedute. Un pensiero e un abbraccio di vicinanza e condoglianze alla famiglia di Giacomina, al figlio l’amico Paolo Coli».
«Giacomina è stata ed è una Grande Anima – aggiunge il sindaco di Castelnovo Monti Emanuele Ferrari –. Sono persone che non ti abbandonano mai. Ci ha lasciato un sentiero scolpito in una vita da ogni suo passo, da ogni scelta: le pietre di questo cammino si chiamano antifascismo, libertà, giustizia, ospitalità e democrazia. Ci indica da sempre la strada da seguire, con la sua ferma mitezza, con la forza delle sue parole chiare e distinte, con la solidità del suo esempio. Ci mancherà non poterle ancora parlare, non poterla ascoltare. Ma il suo dialogo, la sua curiosità per il mondo che viene, la sua conversazione non si interrompe. Continua dentro ciascuno di noi, nel servizio di ogni cittadino autentico, nel senso di comunità che sapremo comunicare e trasmettere col lavoro di ogni giorno».
«Cosa rimane e cosa bisogna fare di fronte alla scomparsa dei testimoni? È una sfida per tutti gli antifascisti, non solo per gli Istituti storici. Rimane tutto, dobbiamo, però, impegnarci sempre più spesso a raccontare quello che è successo in famiglia, a scuola e negli spazi pubblici. Si tratta di un patrimonio diffuso e comune che si mantiene vivo con il racconto che tutti noi possiamo fare e non solo nelle iniziative istituzionali. Come Istoreco continueremo a fare parlare le carte, i luoghi e gli oggetti, cercando nuove strade e storie», riflette il presidente di Istoreco Arturo Bertoldi. Infine Spi e Auser ricordano il cammino comune che ha portato alla realizzazione del volume “Giacomina. Dalla Resistenza alla diretta online”.
«Giacomina Castagnetti – questo il ricordo di Dario De Lucia, consigliere comunale di Coalizione Civica – ci ha lasciati, portando con sé un pezzo della nostra storia e del nostro cuore. La casa di Giacomina era un faro di speranza e solidarietà, sempre aperta a chiunque avesse bisogno di un consiglio o di un sorriso. Ricorderemo per sempre la sua empatia, la sua forza e il suo inconfondibile sorriso che illuminava ogni incontro. Grazie, Giacomina, per aver reso il mondo un posto migliore».