Gazzetta di Reggio

Reggio

Il caso

È ai domiciliari ma non è in casa perché il bus è in ritardo: assolto

È ai domiciliari ma non è in casa perché il bus è in ritardo: assolto

Era accusato di evasione ma ha dimostrato i problemi con il mezzo pubblico

23 luglio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Si trovava ai domiciliari per un procedimento giudiziario legato a questioni di droga. Ma non era in casa durante il controllo dei carabinieri. Ha argomentato che non aveva fatto in tempo ad arrivare entro l’orario stabilito a causa di disordini nel trasporto pubblico. Il giudice lo ha assolto dal momento che non si è trattata di una vera e propria evasione, ma di un rientro in ritardo a casa, per la prima volta. Si è configurato, quindi, un fatto di particolare tenuità.

Il caso riguarda un 35enne, ai domiciliari per una sentenza di condanna della Corte d’appello di Napoli, il quale può beneficiare di un permesso di uscita nella fascia oraria che va dalle 9 alle 11 ogni giorno. Permesso per recarsi al Sert in via Amendola.

All’udienza di convalida, il 35enne ha spiegato la propria versione indicando che la fermata del bus era stata soppressa, per un cambio di orario fra la primavera e l’estate. Di conseguenza, ha chiamato il padre per avvisarlo quando la fascia oraria in cui aveva il permesso di uscire era ormai sforata da un pezzo. Successivamente, ha telefonato a un altro parente per farsi riaccompagnare a casa. Una volta raggiunta l’abitazione, ha telefonato ai carabinieri, avvisandoli che era rientrato. Loro sono tornati e lo hanno arrestato.

Ieri mattina si è svolta l’ultima udienza in tribunale a Reggio Emilia, davanti al giudice Sarah Iusto. Il 35enne, assistito dall’avvocato Francesco Tirelli, è stato assolto: il suo è stato giudicato un rientro a casa a giornata inoltrata, quindi in ritardo, rispetto alle 11, come argomentato dalla difesa, a causa del ritardo dei mezzi pubblici. Ed era la prima volta. Quindi il fatto non è stato ritenuto grave.