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La comunità al centro della scuola di paesaggio

Alice Benatti
La comunità al centro della scuola di paesaggio

Al via il 24 luglio la seconda edizione della summer school ospitata nei Comuni di Castelnovo Monti e Villa Minozzo

22 luglio 2024
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Cinque giorni con esperti di montagna e di paesaggio per indagare i significati e le prospettive della “comunità” in Appennino. Perché è questo il tema scelto per la seconda edizione della summer school “Paesaggio, comunità e sostenibilità” che si terrà dal 24 al 28 luglio a Castelnovo Monti e Villa Minozzo. Organizzata dall'Unione montana dei Comuni dell'Appennino reggiano nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne, vedrà partecipare non solo studenti universitari e docenti delle scuole del territorio ma anche architetti, dottori forestali, agronomi e giovani amministratori. A raccontarci come è stata costruita l’edizione 2024 è la sociologa Ilaria Dall’Asta (nella foto in alto a sinistra) del coordinamento progettazioni aree interne dell’Unione Montana.

Difficilmente un ente locale organizza una summer school. Com’è nata la vostra? E cosa ci dobbiamo aspettare quest’anno?

«È vero. Noi, però, abbiamo fatto un lavoro importante negli ultimi anni attorno al paesaggio e alla sostenibilità quindi ci piaceva l’idea di offrire a studenti, insegnanti e professionisti che lavorano sul territorio un’opportunità formativa di alto livello in collaborazione con diverse università italiane. Quest’anno abbiamo 17 iscritti, un numero volutamente basso che tiene conto della struttura della summer school: poche lezioni frontali e molti laboratori. Ad ospitarla saranno ancora una volta Castelnovo Monti, dove mercoledì 24 e giovedì 25 luglio si terranno momenti aperti a tutta la comunità – lo scorso anno la lectio magistralis che abbiamo organizzato ha richiamato 200 persone -, e Villa Minozzo, dove si terranno i laboratori del 26, 27 e 28 luglio, nella splendida cornice di Minozzo, un borgo dove il paesaggio la fa da padrone».

Il gruppo degli iscritti è davvero eterogeneo. È stato un punto di forza lo scorso anno?

«Sì. Certamente tenere insieme dottorandi di 25 anni, docenti dei nostri istituti comprensivi e superiori e vari professionisti è impegnativo, ma allo stesso tempo fruttuoso perché avviene uno scambio di competenze e punti di vista molto interessante. I giovani, ad esempio, offrono contributi in fantasia, gli adulti portano la loro esperienza. Il risultato dello scorso anno ha messo d’accordo tutti».

Parliamo degli esperti che avete invitato. C’è qualche riconferma?

«Rimane invariato il pool di docenti che compone il comitato scientifico, ma riteniamo importante invitare esperti diversi ogni anno a seconda del tema che viene scelto e su cui si sviluppano le lezioni. L’edizione 2024 si focalizzerà sulle comunità».

Partiamo dalla giornata di apertura all’Eremo di Bismantova in programma il 24 luglio.

«Per questo momento abbiamo pensato a un luogo scenografico e, allo stesso tempo, carico di significato. A partire dalle ore 15, dopo i saluti istituzionali del Presidente dell’Unione e del sindaco di Castelnovo ne’ Monti, interverranno, tra gli altri, Barbara Lori, già assessora regionale alla Montagna ed Aree interne, oggi titolare dell’Ambiente, il presidente del parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano Fausto Giovanelli e il presidente dell’Ordine degli architetti dell’Emilia-Romagna Andrea Rinaldi».

Arriviamo alla prima “puntata” di giovedì 25 luglio a Castelnovo Monti.

«All’agriturismo “Il Ginepro” la mattina vedrà protagonisti Giovanni Teneggi, esperto nazionale di cooperativismo comunitario, e Antonio De Rossi, che al Politecnico di Torino si occupa di architettura di comunità. L’incontro sarà dedicato proprio alla questione della comunità e di quanto il paesaggio sia importante per le realtà più isolate come, ad esempio, quelle del Crinale. Il pomeriggio al teatro Bismantova interverrà Giovanni Vetritto, dirigente del Dipartimento degli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio, colui che a livello nazionale ha spinto per poter aderire ai finanziamenti europei per le Green Communities. Ricordo che grazie a “La Montagna del latte”, la strategia dell’Unione montana nata per promuovere la crescita e lo sviluppo dell’Appennino Reggiano, il nostro territorio è stato scelto come comunità verde pilota dal Dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie insieme a quelli “Terre del Monviso” – Piemonte - e “Parco Regionale Sirente Velino” – Abruzzo-».

Venerdì 26 luglio ci si sposta a Villa Minozzo. Che giornata sarà?

«Saremo ospiti dell’Istituto Comprensivo di Villa Minozzo, nella preziosa realtà di Minozzo, piccola scuola di montagna. Sarà particolare perché incentrata sulla percezione del paesaggio. Si comincia al mattino con l’incontro “I sensi del paesaggio” che vedrà protagonisti l’esperto di paesaggio e docente Fabrizio Frignani insieme a Michele Piccolo, esperto di tiflologia. Quest’ultimo terrà una interessante lezione su come il paesaggio può essere percepito da persone non vedenti e ipovedenti, in particolare bambini e ragazzi. Nel pomeriggio la psicologa e psicoterapeuta toscana Sara Nardini proporrà la foresto terapia come strumento per incrementare il benessere, utile anche a migliorare il lavoro di gruppo e la collaborazione».

Sabato 27 luglio si affronterà il tema paesaggio dal punto di vista storico. Con chi?

«Esatto. Parleremo di come il paesaggio cambia con la storia per mano dell’uomo. Per questo abbiamo coinvolto Carlo Alberto Geminiani dell’Università di Parma, che porterà la sua ricerca stupenda sui parchi letterari, e Marco Cadinu del Politecnico di Cagliari, il cui lavoro di ricerca si è concentrato invece sulle fontane storiche della Sardegna. A seguire, nel pomeriggio è in programma l’incontro “Ecomemoria e paesaggio. Per un futuro sostenibile” con la nota saggista, conosciuta a livello europeo, Antonella Tarpino, che spiegherà come la memoria contenuta nel paesaggio può insegnarci a vivere le sfide del futuro».

La scuola quest’anno si chiude con una proposta particolare che vedrà il coinvolgimento di due artiste. Ci spieghi meglio cosa succederò domenica 28 luglio.

«Antonella DeNisco e Matilde Teggi di LAAI – Laboratorio di Arte Ambientale Itinerante, proporranno ai partecipanti due lezioni e un workshop co-partecipato per la realizzazione di un “manufatto-filtro”, un’opera collettiva di arte ambientale che sarà donata all’istituto comprensivo di Villa Minozzo. Anche quest’anno abbiamo cercato di far coincidere la summer school con altri eventi del territorio come il festival “L’uomo che cammina” e la rievocazione storica di Minozzo, per permettere ai partecipanti di immergersi in una comunità viva che li faccia sentire accolti».