Gazzetta di Reggio

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La tragedia

Lunedì il funerale di Elisa, morta a 13 anni dopo il malore in piscina

Mauro Pinotti
Lunedì il funerale di Elisa, morta a 13 anni dopo il malore in piscina

A Poviglio l’arrivo del feretro già domenica, poi il rosario. Tutta la comunità vicino alla famiglia

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Poviglio  Sono stati fissati per lunedì 22 luglio alle 15.30 i funerali di Elisa Amadasi - la ragazzina di 13 anni venuta a mancare dopo 8 giorni di agonia, dopo il malore in piscina – e Poviglio è un paese toccato profondamente dal dolore. La comunità è disorientata, ancora incredula, e si stringe intorno ai genitori Roberto, Anna e alla sorellina Greta. Domenica 21 alle 13 arriverà la salma e la chiesa sarà aperta tutto il pomeriggio a chi vorrà fare una visita. Alle 21 poi sarà recitato il rosario.


Già giovedì sera, a poche ore dalla triste notizia della morte, è stata organizzata, in uno slancio di umana solidarietà, la recita del Santo Rosario in una chiesa gremita con gente persino al di fuori, rimasta sul sagrato nonostante il gran caldo, ma determinata a esserci per portare con la propria presenza la partecipazione a un lutto così difficile da comprendere.

I familiari di Elisa, provati dalla loro perdita, non se la sono sentita di partecipare e hanno incaricato il parroco, don Alberto Nicelli, di portare il loro profondo ringraziamento per questa vicinanza. Inoltre, il sacerdote ha comunicato che ci sono indagini in corso e ha invitato la comunità a evitare chiacchiere inutili che potrebbero compromettere l’iter investigativo.

In un clima, dunque, di grande tristezza e commozione sono iniziate le preghiere. Tra i banchi, erano tante le mamme: quelle che Elisa l’hanno conosciuta perché ha frequentato le stesse scuole dei loro figli, e quelle che solo si sono sentite profondamente vicine al dolore della sua mamma, Anna, dinnanzi alla tragedia. Un altro momento di preghiera è stato organizzato venerdì sera, in attesa di poter incontrarsi il giorno dei funerali, cerimonia però che ancora non è stato possibile fissare.

Elisa Amadasi era in piscina a Guastalla, mercoledì 10 luglio, insieme ai compagni e alle compagne del Grest parrocchiale di Poviglio. Di certo, c’è che non è riemersa dalla vasca delle acque profonde oltre due metri. Il bagnino della struttura l’ha tirata fuori e sono iniziate le manovre di rianimazione, con l’uso del defibrillatore. Il cuore aveva ripreso e in elicottero era stata trasferita al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Parma, dove per otto giorni è rimasta ricoverata nel reparto di Rianimazione.

Davanti a quel letto, i genitori e don Nicelli hanno pregato a lungo insieme per lei, sapendo purtroppo che la situazione era disperata.

Le indagini da parte dei carabinieri, coordinate dalla procura, vanno avanti. Stanno sentendo tutti gli attori di questa vicenda, dai membri della parrocchia e dell’associazione Audax che hanno organizzato il Grest, ai responsabili della piscina guastallese. L’impianto natatorio, all’interno, è munito di telecamere di sorveglianza. Saranno proprio le immagini, già in possesso degli inquirenti, a stabilire cosa effettivamente è avvenuto la mattina di mercoledì 10 luglio, quando la 13enne era in acqua. Ciò che si vuole capire è se Elisa si sia tuffata e poi non sia riuscita a emergere, o se sia stata colta da un malore in acqua che ha determinato il tragico epilogo che si è consumato.

Intanto, ai genitori Roberto e Anna, alla sorellina Greta, di 8 anni, stanno arrivando tantissime manifestazioni di affetto, vicinanza e cordoglio. Sentimenti che arrivano anche da Suzzara, nel Mantovano, e precisamente dalla frazione di Riva, dove abita lo zio Daniele Amadasi, di professione idraulico, molto conosciuto in paese.

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