L’educatore spirituale torna in carcere: respinto il ricorso
Lo ha stabilito la Cassazione: il 52enne è accusato di violenza sessuale su una ragazzina
Reggio Emilia Si riaprono le porte del carcere per l’educatore spirituale 52enne, accusato di aver avuto rapporti sessuali con una minorenne a lui affidata. La Cassazione, ieri mattina, ha reso nota la propria decisione di non accogliere il ricorso della difesa del 52enne e di stabilire che l’educatore torni di nuovo in carcere. L’avvocato Liborio Cataliotti ha discusso il ricorso nella mattinata di venerdì davanti alla suprema corte, per chiedere che venga mantenuta la misura degli arresti domiciliari, visto il comportamento corretto tenuto in questi mesi. Stessa richiesta presentata dal procuratore generale, ma il giudice, ritenendo che ci sia il rischio di recidiva, ha disposto il carcere e l’educatore spirituale, ieri, è stato quindi arrestato.
Facendo un passo indietro, in prima istanza, il gip aveva ritenuto che bastassero i domiciliari, mentre il tribunale del riesame aveva disposto che l’educatore spirituale andasse in carcere per contenere il pericolo di recidiva. Di qui il ricorso presentato dalla difesa.
A fine ottobre, intanto, il procedimento entrerà nel vivo con il rito abbreviato, accordato sempre nella mattinata di venerdì - quando è stata presentata anche una relazione sul percorso psicoterapeutico affrontato - dal giudice Andrea Rat.
L’indagine scattò il 24 maggio dello scorso anno, quando la madre della ragazzina si rivolse ai carabinieri. La famiglia aveva iniziato a sospettare che fosse accaduto qualcosa dopo un ritiro di tre giorni in provincia di Rimini. I sospetti trovarono conferma in una chat.