Svolta green per il Rifugio Segheria: ora è energeticamente indipendente
Il sindaco: «Con circa 35mila presenze annue stimati nella zona alta di Villa Minozzo e Ligonchio rappresenta un punto di riferimento cruciale»
Villa Minozzo Il Rifugio Segheria è un luogo carico di storia ed oggi una delle perle turistiche del Crinale, che adesso è stato oggetto di un intervento significativo di efficientamento energetico e ammodernamento per produrre in loco energia elettrica (da pannelli fotovoltaici) ed eliminare le fonti fossili. Il rifugio prende il nome da un’antica segheria appunto: una buona parte dell’alta Val Dolo fu ceduta da Gazzano al duca d’Este nel 1451 in cambio di privilegi fiscali. La residua foresta mista di abete bianco e faggio fu detta così abetina ducale o reale per quattro secoli e sfruttata per il taglio della legna. Da 30 anni la zona fa parte del demanio, vero polmone verde del parco nazionale.
Il Rifugio, immerso nella suggestiva valle del torrente Dolo a 1410 metri sul livello del mare, è anche un simbolo di congiunzione tra la Toscana e l’Emilia-Romagna, abbracciato dal Monte Prado (2054 metri sul livello del mare). «In un contesto dove l’allacciamento alla rete elettrica nazionale non è disponibile, l’implementazione di soluzioni autonome e rinnovabili diventa cruciale» spiega Giuseppe Vignali, direttore del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. I lavori realizzati comprendono l’applicazione di un cappotto isolante interno, l’installazione di nuovi serramenti in legno, impianti idraulici, di riscaldamento a biomassa e sanitari, nuovi corpi illuminanti a basso consumo, impianto di accumulo da 25 Kw, la sistemazione della falda del tetto per l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici da 14 Kw. Questi ultimi permettono di produrre energia elettrica in loco, riducendo così la dipendenza dalle fonti fossili e contribuendo alla riduzione delle emissioni di Co2. In precedenza il rifugio era alimentato energeticamente da una centralina idroelettrica che sfrutta la cascata d’acqua proveniente da un laghetto sovrastante, ma questa non era sufficiente a garantire i consumi nel periodo estivo.
È stato anche installato un generatore di emergenza in questo rifugio che è anche luogo importante per le attività di soccorso alpino. Il finanziamento dei lavori, per un totale di 290mila euro, è stato possibile grazie al sostegno del programma “Parchi per il Clima”. Il sindaco di Villa Minozzo e consigliere del Parco, Elio Ivo Sassi, ha accolto con entusiasmo questo importante intervento, sottolineando come esso «risponda alla passione per la montagna di una vasta comunità di visitatori provenienti non solo dalla Toscana e dall’Emilia-Romagna, ma da tutto il territorio nazionale». «Con circa 35mila presenze annue stimati nella zona alta di Villa Minozzo e Ligonchio – prosegue – il Rifugio Segheria rappresenta un punto di riferimento cruciale (da solo ne conta circa 6000 all’anno), offrendo servizi di qualità in un ambiente che rispetta e valorizza la maestosità naturale circostante. L’intervento di efficientamento energetico al Rifugio dell’Abetina Reale è un passo avanti concreto verso un futuro più sostenibile, conferma il nostro impegno a proteggere e preservare le meraviglie naturali del territorio per le generazioni a venire».l © RIPRODUZIONE RISERVATA