Fanno il bagno nell’Enza dove è morto Danilo. L’appello: «È vietato e pericoloso»
Tre settimane fa il 19enne è annegato dopo un tuffo. Dopo le segnalazioni sono scattati i controlli della polizia locale
San Polo A pochi giorni dalla morte di Giustino Danilo Colella, il 19enne annegato nell’Enza, i giovani tornano a fare il bagno nel torrente nello stesso luogo. Numerose le segnalazioni arrivate a Comune e polizia locale. In questi giorni di temperature elevate e caldo afoso, ci sia arrischia ancora a fare il bagno, nonostante la pericolosità del corso d’acqua. Il comandante della polizia locale dell’Unione, Davide Grazioli, per questo rinnova l’appello alla prudenza.
«Da giorni la polizia locale Val d’Enza sta facendo servizi mirati per evitare la balneazione. Non mancano però le segnalazioni dei cittadini, che ringraziamo, che raccontano di alcuni ragazzi che sono tornati a fare il bagno proprio nel punto dove il 30 giugno è annegato il diciannovenne, in via Di Vittorio, sotto il ponte che congiunge con il territorio parmense –s piega –. Indipendentemente dalle sanzioni previste dalla normativa locale e regionale, la balneazione è severamente vietata e comporta il rischio della vita, come purtroppo è accaduto. L’auspicio rimane quello della prudenza e della sicurezza, attenendosi sempre alle regole indispensabili per un comportamento corretto e salvavita».
Anche il primo cittadino, il sindaco di San Polo, Franco Palù, si unisce all’appello del comandante. «Si ricorda a tutti di essere estremamente prudenti durante le escursioni o mentre si prende il sole lungo i fiumi, poiché, come hanno dimostrato i numerosi fatti di cronaca, le acque sono pericolosissime. In particolare, le acque correnti dei fiumi espongono a correnti impetuose e vortici che possono risultare fatali anche per i nuotatori più esperti. A causa del continuo verificarsi di bagni non autorizzati, d’accordo con il comandante Grazioli, è stato deciso di organizzare una vigilanza periodica delle aree in prossimità degli accessi al fiume. Si ricorda che, in conformità a una direttiva regionale, l’attività natatoria non è consentita in nessun fiume o lago interno dell’Emilia Romagna». Per tutto il pomeriggio di ieri, la pattuglia di polizia locale è tornata sul posto per vigilare. l © RIPRODUZIONE RISERVATA