Gazzetta di Reggio

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Scandiano

«Quel cannoncino spaventapasseri crea paura tra persone e animali»

Serena Arbizzi
«Quel cannoncino spaventapasseri crea paura tra persone e animali»

Oltre 100 firme raccolte dallo Studio legale Napoleone

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Scandiano Un cannoncino spaventapasseri collocato a Pratissolo è al centro di un caso da cui è scaturita anche una petizione, con oltre cento firme, raccolte da uno Studio legale.

I cittadini che si sono trovati ad attraversare il percorso ciclopedonale lungo il torrente Tresinaro, particolarmente frequentata per le passeggiate con gli animali o per trascorrere qualche ora all’aria aperta, sono stati spaventati dal rumore prodotto da questo cannoncino. Per questo si sono rivolti allo Studio legale Napoleone - sensibile anche ai diritti degli animali - che si è impegnato nella raccolta firme indirizzata al sindaco Matteo Nasciuti, al comandante della polizia locale, alla tenenza dei carabinieri e ad Arpae.

Il Comune di Scandiano si è attivato subito per accertare i fatti e ricostruire dove sia l’esatta collocazione del cannoncino che si sospetta essere su area demaniale.

Le firme sono accompagnate da un’istanza per la tutela di interesse collettivo, firmata dagli avvocati Emanuel e Rosario Napoleone.

Il cannoncino spaventapasseri, «è a servizio, presumibilmente, delle attività agricole circostanti ed è finalizzato all’allontanamento della fauna, presente o in itinere nella zona, dannosa per le colture in corso – specifica l’istanza –. Il cannoncino è programmato in modo tale da “sparare a salve” a intervalli regolari per produrre un forte rumore, che dovrebbe servire allo scopo anticipato sopra».

«I cittadini riferiscono che le “esplosioni” oltre ad arrecare disturbo alle persone che quotidianamente frequentano i percorso pedonale, spaventano e traumatizzano i loro animali da compagnia sia durante le passeggiate che, in alcuni casi – specifica lo Studio –, nelle loro abitazioni, perché capaci di percepire il rumore anche a distanza. Il cannoncino, infatti, provoca un’onda sonora che non investe solo l’area circostante ma si propaga in linea d’aria. L’utilizzo è consentito a condizione dell’osservanza di norme appositamente regolamentate dal Comune, che stabiliscono la distanza dai centri abitati e dai luoghi abitualmente frequentati. Risulta, tra l’altro, che sia stato posizionato in zona adiacene al torrente, presumibilmente su terreno “demaniale”», puntualizza l’istanza per la tutela di interesse collettivo.

I legali concludono chiedendo un impegno specifico agli enti ai quali è indirizzata la r accolta firme. In particolare si chiede che vengano verificate le generalità del proprietario del cannoncino. Si domanda, poi, se questi abbia informato chi di dovere per eventuali autorizzazioni. Si chiede, inoltre, la conferma sulla collocazione del dispositivo: se sia davvero, quindi, posizionata su terreno demaniale.

In più, si spronano i destinatari dell’istanza perché si accerti se il cannoncino produca inquinamento acustico.

Si vedrà nelle prossime settimane quali saranno gli esiti di questi approfondimenti e se sia, pertanto, necessario rimuovere il dispositivo o se esso beneficia di tutte le autorizzazioni del caso.