Gazzetta di Reggio

Reggio

Gita rinfrescante? Quattro cascate da non perdere

Bianca Miconi
Gita rinfrescante? Quattro cascate da non perdere

Da quelle del Golfarone vicino a Villa Minozzo alle meno note e turistiche della Carvara

12 luglio 2024
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Luglio ha portato con sé l’intensa calura dei mesi estivi. La città in questo periodo presenta un microclima asfissiante dal quale si cerca una via di fuga, spesso chiudendosi in una stanza con l’aria condizionata. Eppure, a pochi chilometri dalla città, l’Appennino Reggiano offre piccole oasi che permettono di respirare aria fresca.

Quale luogo più adatto di una cascata, all’ombra della vegetazione circostante e rinfrescati dall’acqua scrosciante?

Cascate del Golfarone

Vicino a Villa Minozzo scende fragorosa la cascata del Golfarone, parte del torrente Secchiello. Per raggiungerla basta compiere una passeggiata di 20 minuti lungo un breve sentiero di montagna, per il quale non è necessario possedere competenze particolari ma è consigliato indossare un paio di scarpe da trekking.

Questa cascata è uno dei tesori del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, alta 15 metri e ricca di saltelli che nei secoli hanno generato molteplici pozze d’acqua limpidissima. Celata da un bosco rigoglioso, viene presentata dal rumore invitante dell’acqua in rapida caduta, solo superando la verde copertura si può cogliere la bellezza di questo luogo, testimone della meraviglia della natura.

L’ambiente risulta una medicina per l’anima e per il corpo, bisogna solo prestare attenzione a non bagnarsi nel corso d’acqua poiché da qualche tempo vige il divieto di balneazione.

Cascate del Lavacchiello

Dal municipio di Ligonchio comincia una passeggiata di media difficoltà, lunga circa due ore e mezza, che termina con la vista delle cascate del Lavacchiello. Il percorso presenta tratti leggermente più impervi, come il tratto finale, diventa quindi difficilmente raggiungibile durante le stagioni più fredde, quando il sentiero Cai 635 si ricopre di neve e ghiaccio. È interessante sapere che il percorso segue il vecchio tracciato del binario di servizio per le centrali idroelettriche, poi riqualificato dal Parco Nazionale. Lungo il tragitto sono presenti diversi punti panoramici sulla valle dell’Ozola, fino a una serie di cascate di origine glaciale che hanno scavato nella roccia una pozza d’acqua incantevole. L’ideale per abbandonare il caldo cittadino!

Cascata della Carvara

Nella frazione Vallisnera di Sotto, piccolo paese reggiano anticamente abitato dai nobili Vallisneri, si può intraprendere un percorso circolare che contiene la cascata della Carvara, zona abbastanza appartata e poco conosciuta dai turisti.

Il percorso comincia con un’ampia mulattiera e in pochi minuti si raggiunge la cascata, alta una quindicina di metri, che sorge su una cavità scavata nella roccia. Il percorso non presenta particolari difficoltà ed è perfetto per una gita in famiglia o tra amici.

Cascata del Tassaro

Sono due i percorsi che permettono di raggiungere la cascata del Tassaro, nata dal fiume omonimo affluente del torrente Tassobbio: dal Mulino di Chichino, giro lungo 1,5 chilometri, o da Crovara, giro circolare di quasi 4 chilometri.

Il primo è più accessibile per i bambini piccoli, ma entrambe le passeggiate sono adatte ai meno esperti.

Purtroppo nel maggio del 2019 una frana ha reso inaccessibile il luogo e solo grazie al lavoro del Cai, sostenuto dal bando regionale, si può nuovamente visitare la cascata. È forse il caso di approfittarne e avventurarsi alla scoperta della montagna reggiana.l