Zanzare positive al virus West Nile, scattano i test sui donatori Avis
Le positività riscontrate dall’Istituto zooprofilattico a Luzzara e Fabbrico
Reggio Rmilia Nella provincia di Reggio Emilia, a seguito della positività riscontrata in alcune zanzare nei comuni di Luzzara e Fabbrico dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna, sono state disposte misure di prevenzione per contrastare il rischio di trasmissione del virus West Nile tramite trasfusione. I donatori di sangue della nostra provincia ora devono sottoporsi a un test (Wnt Nat). Questa strategia di prevenzione resterà in vigore fino a novembre. Queste misure sono stabilite dal “Piano nazionale prevenzione, sorveglianza e risposta arbovirosi (Pna) 2020-2025”, che il Centro nazionale sangue (Cns) ha già richiamato ad applicare tramite una circolare. Già a marzo, un provvedimento straordinario aveva interessato la provincia di Cosenza, sospeso poi ad aprile. Recentemente, tra giugno e luglio, il provvedimento è stato esteso anche alle province di Rovigo, Mantova, Bologna, Ferrara, Ravenna, Parma, Modena e Chieti. Ora è il turno della nostra provincia. Il virus West Nile è trasmesso agli animali e agli esseri umani tramite la puntura di zanzare infette.
Non si trasmette da persona a persona, ma è documentata la trasmissione tramite trasfusione di sangue o trapianto di organi o tessuti.
Durante l'assemblea dell'Avis provinciale del 7 aprile, è emerso che nel 2023 la raccolta di sangue è stata molto simile a quella del 2022. A Reggio Emilia e provincia sono state raccolte 20.046 sacche di sangue intero, leggermente in calo rispetto all’anno precedente, mentre è aumentata la raccolta di plasma con 9.415 sacche, oltre a 403 unità di piastrine, per un totale di 29.864 sacche raccolte.
Il numero totale dei soci Avis nella provincia è salito a 17.926, di cui 17.295 donatori e 631 non donatori (i preziosi “donatori di tempo”), registrando un aumento rispetto all’anno precedente. L’età media dei donatori è di circa 43 anni. L’Istituto superiore di Sanità ha comunicato che "nessun nuovo caso umano di West Nile è stato segnalato nella settimana 27 giugno-3 luglio.
Sono stati confermati due casi di infezione da West Nile Virus nell’uomo dall’inizio di maggio 2024: uno in forma neuro-invasiva in Emilia-Romagna e uno importato di febbre segnalato dalla Lombardia. Il virus West Nile può causare una gamma di sintomi negli esseri umani, che variano da lievi a gravi. Circa l’80% delle persone infette non mostra alcun sintomo.
Meno dell’1% delle persone infette può sviluppare sintomi gravi, che coinvolgono il sistema nervoso centrale. I sintomi gravi possono manifestarsi con febbre alta, mal di testa intenso, disorientamento e debolezza. Gli individui con maggiore rischio di sviluppare sintomi gravi includono gli anziani e le persone con sistemi immunitari compromessi o condizioni mediche preesistenti, come il diabete o l’ipertensione.
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