È morto Amos Bonacini una vita dedicata ad Albinea
Ha fondato Casa Cervi e ideato il Concorso di poesia
Albinea Organizzatore del concorso di poesia, sostenitore della solidarietà, amministratore pubblico, insieme fondatore e ospite della struttura protetta Casa Cervi. È stata una figura importante per la vita di Albinea, il 93enne Amos Bonacini, scomparso nel pomeriggio di ieri. Bonacini è spirato all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio, dov’era ricoverato per un peggioramento delle condizioni di salute. Lascia la moglie Massimina “Mina” Borziani, con cui era sposato dal 1955, e la figlia Teresa.
Il funerale si terrà domani alle 11.15 nella cappella dell’obitorio dell’ospedale cittadino. La camera ardente sarà visitabile oggi dalle 9 alle 17. Il dolore è quello di un’intera comunità, quella di Albinea, il paese a cui Bonacini ha dedicato tantissime energie per decenni.
«Amos aveva 93 anni ed era un ex amministratore. Negli ultimi anni viveva con la moglie negli appartamenti protetti di Casa Cervi ed era il vero e proprio “deus ex machina” del concorso di poesia organizzato ogni anno dal Circolo Albinetano. La comunità di Albinea perde una persona che al paese ha dato tanto», ricorda l’amministrazione comunale albinetana nel porgere le condoglianze ai parenti.
Anche la neo-sindaca Roberta Ibattici si unisce personalmente al cordoglio. «Fa buon viaggio Amos e grazie per tutto quello che hai fatto, senza mai volere nulla in cambio. La sua è stata una vita piena: ci sarà modo di ricordare nei prossimi giorni il suo impegno nelle associazioni di categoria, come amministratore del Comune di Albinea, come sostenitore della nascita del nostro Centro polifunzionale per anziani Casa Cervi, dove abitava da una decina d’anni insieme alla moglie Mina in uno degli alloggi assistiti, e come instancabile promotore del Concorso di Poesia che si tiene ad Albinea», scrive.
E sottolinea: «Fu una sua idea, e con la grande caparbietà e determinazione di cui era capace convinse tutti a seguirlo in quello che è poi diventato un appuntamento di grande bellezza e condivisione, capace di unire anziani e ragazzi».
Negli anni, conclude la Ibattici, «ho avuto con Amos tanti momenti di dialogo e confronto. Difficilmente si arrendeva davanti a un ostacolo o a un no, faceva parte del suo carattere. Ma anche quando le opinioni erano diverse, mai è venuto a mancare il senso di amicizia e affetto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA