Immergersi nella natura con il festival di Icarus
Castelnovo Monti: debutta al teatro Bismantova “Storie di Appennino”. Due giorni di proposte per ricongiungersi con la montagna
Castelnovo Monti Una straordinaria occasione per immergersi nella musica e nella natura è il festival che Icarus Ensemble ha creato per coinvolgere la comunità dell’Appennino reggiano assieme a strumentisti under 35, ensemble e compositori internazionali. “Storie dell’Appennino” è un’iniziativa senza precedenti ed è stata ideata per far ritrovare un’intera comunità unita nel recupero di un rinnovato equilibrio con gli antichi mestieri e le nuove creatività, negli scenari naturali offerti dal territorio. “Storie dell’Appennino” prende il via il 5 luglio, alle ore 17, al Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti con la presentazione di tutti gli artigiani del territorio che saranno coinvolti il prossimo 31 agosto in “WORKING CLASS Operapaese per Castelnovo”, un' operazione audace di teatro musicale che porta sulla scena dei veri artigiani e i loro utensili per dar vita a un mondo di suoni e di gesti oggi in via d’estinzione. I protagonisti sono sedici artigiani dell’Appennino emiliano, cinque voci femminili naturali, un ensemble giovanile, Icarus ensemble, un percussionista, Nicola Raffone, un attore, Pierluigi Tedeschi, e il creatore dell'opera, Giorgio Battistelli.
Spazio alla musica
A seguire i musicisti dell’ensemble Kuraia (Paesi Baschi) presenteranno due composizioni da camera di Zuriñe Gerenabarrena e Gabriel Erkoreka mentre Icarus Ensemble proporrà una originale rivisitazione di danze popolari nella trascrizione di Fabio Codeluppi. Sono valzer, polche e mazurche della tradizione dell’Emilia che intervalleranno l’intero pomeriggio. Un omaggio a Salvatore Sciarrino da Istantanea Ensemble (Italia) e da Icarus – con l’esecuzione di Due risvegli e il vento per soprano, clarinetti, violino, viola e violoncello e di Anamorfosi per pianoforte – precederà l’ascolto di composizioni di Gioia Gurioli, Livia Malossi, Alfonso Santimone e Dimitri Sillato.
In dialogo con la natura
Il festival continua, alle ore 21, nella splendida cornice offerta da Santo Stefano di Pineto con Figlia dell’aria, una pagina che la compositrice Maria Eugenia Luc si è lasciata suggerire da un costante dialogo con la natura. A seguire la conclusione della prima giornata del festival prevede la prima esecuzione di Grande Preghiera di Bismantova di Nicola Cisternino, per strumentarium tibetano e tre ensemble strumentali, traguardo di un lungo e paziente lavoro che ha coinvolto duecento ragazzi del centro estivo per la realizzazione delle preghiere e per un’esperienza di ascolto di strumenti tibetani.
La preghiera tibetana
L’evento coinvolgerà non solo i musicisti e gli studenti ma anche gli abitanti nella preparazione e realizzazione delle preghiere su tessuti colorati per la composizione di una Grande Preghiera Tibetana per la Pace. Si tratta della realizzazione di preghiere su stoffe colorate (seta o altri tessuti leggeri dei cinque colori dell’universo mitologico tibetano giallo, verde, rosso, turchese e bianco) di varie dimensioni da parte dell’autore con la partecipazione degli abitanti di un luogo del mondo, con scritte in sanscrito del mantra (Om Mani Padme Hum) affiancate dalla parola “pace” scritta in tutte le lingue del mondo. La Grande Preghiera sarà installata e lasciata al vento nella forma verticale su pali conficcati nel terreno e su corde sospese agli alberi e alle case.
La natura ispiratrice
La seconda giornata del festival si apre alle ore 12 a Santo Stefano di Pineto con la compositrice Maria Eugenia Luc impegnata in un seminario a sfondo ecologico con cui dimostrare quanto la natura sia fondamentale fonte di ispirazione della sua opera. Al Teatro dei Mantellini di Villa Minozzo – alle ore 17.30 – i solisti dell’Ensemble Kuraia eseguiranno composizioni di Mikel Chamizo e Félix Ibarrondo, entrambe ispirate ad una ritrovata relazione con il paesaggio.
La Pantomina rinata
Sempre a Villa Minozzo l’Ensemble Cameristico S. Gaggia (Italia) proporrà – alle ore 18 – la ricostruzione di una partitura teatrale mozartiana: La Pantomima rinata. Al celebre violista e compositore Vladimir Mendelssohn è stata commissionata la ricostruzione della Pantomima (Faschingpantomime) K 446, composizione giunta fino a noi unicamente nella parte del primo violino. Dopo numerose esecuzioni approderà a “Storie dell’appennino” la partitura mozartiana che si è valsa dell’intervento di Quirino Principe, indiscussa autorità musicologica, chiamato a sviluppare l’esile canovaccio superstite.
Il poeta Tiziano Fratus
Seguirà una intensa immersione nella natura – ore 21 – al Parco Canevari di Busana con l’incontro con lo scrittore e poeta Tiziano Fratus. Attraversando le foreste di conifera della California e delle Alpi Fratus ha perfezionato il concetto di “Homo Radix”, oltre alla pratica quotidiana di meditazione in mezzo alla natura.
Grazie alle sue pubblicazioni è riconosciuto come una delle voci più attente ai confini semantici e poetici di una riconciliazione fra umano e natura. Tiziano Fratus dialogherà con Emanuele Ferrari, neosindaco di Castelnovo ne’ Monti, sul tema dell’ecologia a partire dal suo ultimo libro che fa riferimento agli splendidi castagni secolari del parco.
L’arte...con poca energia
In tarda serata il Parco ospiterà il gran finale della prima parte del festival con la prima esecuzione assoluta di Ephémères harmonies, opera commissionata dal Festival per video, flauto, chitarra, arpa, percussioni ed elettronica, composta a sei mani da Alexander Vert, Miguel Fernandez e Thomas Köppel e affidati ai solisti dell’Ensemble Flashback (Francia) e di Icarus Ensemble che daranno vita ad un lavoro di forte impatto tecnologico e allo stesso tempo di basso consumo energetico, con elettronica dal vivo e proiezioni sulle fronde degli alberi. Come importante ripensamento della relazione fra musica e territorio, “Storie dell’Appennino” è un progetto di Icarus Ensemble realizzato principalmente con fondi TOCC, si avvale del contributo della Ernst von Siemens Foundation, di parte della sovvenzione del Ministero della Cultura, dei contributi della Regione Emilia-Romagna e rientra nella rassegna “L'uomo che cammina”, consolidata realtà della cultura montana. A sostegno dell’attività del festival, con particolare riferimento all’iniziativa del 31 di agosto, è stata lanciata una sottoscrizione on line: https://www.ideaginger.it/progetti/storie-dell-appennino-working-class-operapaese-per-castelnovo-ne-monti.html, presente anche all’ingresso per i singoli concerti.
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