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Reggio Emilia, Rita Coruzzi consegna il suo libro nelle mani di papa Francesco

Serena Arbizzi
Reggio Emilia, Rita Coruzzi consegna il suo libro nelle mani di papa Francesco

La scrittrice disabile ha donato al Santo Padre il romanzo su Luisa Guidotti

01 luglio 2024
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Reggio Emilia Luisa e la sua Africa”, edizioni Artestampa, è il titolo del 22esimo libro realizzato dalla giornalista e scrittrice Rita Coruzzi.

Rita, 38 anni, è sulla sedia a rotelle dall’età di 10 anni e afferma che questa sia la sua maestra di vita. Fin da piccola Rita inventava delle storie e le dettava al nonno o alla nonna: poi, pian piano, la sua passione si è concretizzata fino a tagliare il traguardo del 22esimo libro, un romanzo, donato nientemeno che a papa Francesco, che verrà presentato giovedì, alle 18, al Museo Diocesano di Reggio, in via Vittorio Veneto.

La storia è profondamente affascinante e il personaggio che Rita descrive ha molti punti di contatto con lei: Luisa Guidotti Mistrali, medico missionario modenese, di cui l’autrice ricostruisce la storia, arricchita con creatività.

«Questa storia mi è stata commissionata dal vescovo emerito di Ravenna, monsignor Giuseppe Verucchi – racconta Rita –. Mi ha colpito il suo impegno per la missione, per l’Africa, continente per cui lei si sentiva come destinata, per aiutare il prossimo, specialmente agli africani. Io e lei in quanto a determinazione ci assomigliamo, così come per la nostra ostinazione, la passione con cui ci buttiamo a capofitto nella vita. Ho notato che anche lei non si accontentava: aveva un sogno e lo ha inseguito, spero di aver imparato la grande fede. Di abbandonarsi a Dio qualsiasi cosa succeda, che poi anche per Luisa non è stato così semplice, specialmente negli ultimi mesi di vita, perché lo sapeva di avere giorni contati. Aveva paura di morire, ma non voleva tornare in Italia per non abbandonare la mia gente. Quando succede quello che lei temeva, è morta come voleva. È sulla strada della santità, ma una santità della porta accanto, meravigliosamente umana».

«L’insegnamento che ci lascia Rita è che non c’è amore più grande di questo: dare la vita per gli amici – aggiunge la scrittrice –. La parola testimone deriva dal greco martiri, lei era testimone di Cristo. Non lo ha testimoniato tanto dai discorsi perché lei non era una conferenziera. Lo ha fatto soprattutto con le opere, nei fatti e con la verità. L’obiettivo, con questo libro, è quello di far conoscere la figura di Luisa, la situazione in Africa e una nuova santa, il suo amore ».

«Sono molto fiera di avere scritto questo libro e Luisa mi sta insegnando molto – conclude –. Anche chi non la ha conosciuta la potrà conoscere così. Sento come Luisa mi abbia scelta nel pensiero di monsignor Verucchi di Rimini. Percepisco come la prima mossa l’abbia fatta lei».

Rita è specializzata in romanzi storici incentrati su figure femminili.

«Il 2 giugno scorso sono stata insignita nel 2023 del cavalierato al merito della repubblica italiana per i suoi meriti letterari. «Ero profondamente emozionata di ricevere quel riconoscimento – rimarca Rita –. Così come sono stata emozionata nell’incontro con il Santo Padre, durante l’udienza del 28 maggio scorso, quando ho avuto l’onore di consegnargli copia del mio libro. Mi ha accompagnato un amico, cavaliere dell’Ordine di Malta, Francesco Saccaggi, che desidero ringraziare».