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La tragedia

Morte sul fiume Enza, un residente: «Quel tratto è troppo pericoloso»

Ambra Prati
Morte sul fiume Enza, un residente: «Quel tratto è troppo pericoloso»

Reggio Emilia: «Meglio mettersi all’altezza del ristorante, eppure le persone continuano a venirci», la sua affermazione.

01 luglio 2024
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San Polo «Proprio stamattina ho mandato via un gruppo di giovani, due ragazze e sei ragazzi, che volevano mettersi qui in via Di Vittorio. Ho consigliato loro di andare più su, di fianco al ristorante Mamma Rosa, dove c’è uno spiazzo comodo e l’Enza è più tranquillo. Questo è un punto pericoloso: lo sanno tutti. Eppure le persone continuano a venirci e a morire».

A parlare è un residente di via Di Vittorio di 58 anni, che ha fatto la spola – insieme ad altri abitanti – tra la riva e la strada. Se sul posto si è formato un capannello di curiosi che hanno seguito le lunghe e complesse ricerche, la solidarietà degli abitanti della strada è stata tangibile: gli amici e i familiari del 19enne hanno trovato un punto d’appoggio e un riparo dalla calura in un gazebo di legno nel cortile del civico 38, dove è stato redatto il verbale e dove una mano pietosa ha portato da bere.

Mentre altri bagnanti, ignari dell’accaduto, sono arrivati in costume. «Molti bagnanti, anche del paese, vengono in questo tratto dell’Enza pensando che sia un buon punto. Invece è insidioso, soprattutto accanto alla traversa: vede com’è impetuosa l’acqua? Tra l’altro c’è pure il cartello di divieto di balneazione. Per fare il bagno in sicurezza bisogna andare più a monte, non dopo il ponte dove, tra cascata e traversa, si formano i mulinelli». Il sampolese è uscito di casa: «Quando ho sentito l’elicottero ho subito pensato a una tragedia. Ne ho visti tanti». 

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