Gazzetta di Reggio

Reggio

Maltempo – La storia

«Prima travolti dal fango e dall’acqua poi... dagli amici che ci hanno aiutato»

Valentina Ruozi*
«Prima travolti dal fango e dall’acqua poi... dagli amici che ci hanno aiutato»

La titolare dell’agriturismo Mulino in Pietra di Cortogno racconta la rinascita dopo la piena

28 giugno 2024
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Casina Tra il fango e le difficoltà possono sempre nascere bellissimi fiori. Di questo ne sono stata sempre certa, anche se la mia convinzione ha rischiato di vacillare quando nella giornata di martedì, il fango ha rischiato di risucchiare tutto, la nostra casa, i nostri sforzi, il nostro luogo incantato, il lavoro di due anni per rendere il Mulino di Leguigno il luogo meraviglioso che merita di essere. Mi trovo ad Amburgo da lunedì sera, città in cui ho vissuto per diverso tempo, per visitare una mia carissima amica e alle 7 di martedì il telefono squilla. La luce del sole entra dalla finestra, la mia pancia fa un sussulto. Mia madre mi avverte che i fiumi stanno straripando, che la pioggia è incessante e che la situazione è critica; mi dice che assieme a mio padre stanno andando a controllare la situazione al Mulino, la nostra casa. Anche Matteo si trova fuori città per visitare i nonni e ha appena ricevuto un messaggio da un caro vicino che lo avverte della situazione. Non ci mette molto a prenotare il primo treno per tornare.

Era da diverso tempo che Matteo segnalava alle istituzioni e alla Bonifica la possibilità di una piena dannosa alle prossime piogge. Non solo da parte del Tassobbio, un torrente normalmente allegro, fresco, pulito e dolce, ma anche da parte del piccolo rigagnolo che costeggia il Mulino scendendo da Cucchio e che, abbiamo già sperimentato nei mesi precedenti, a causa dell’assenza di un argine e della scarsa manutenzione, può straripare. Già a fine maggio, le forti piogge ne avevano causato il parziale straripamento e avevano fatti innalzare il livello del torrente Tassobbio che, prendendo forza da una curva posta proprio a ridosso del nostro terreno e del nostro ponte, aveva scavato il terrapieno di sostegno del ponte di ingresso, oltre ad aver portato via un pilastro di diverse tonnellate. All’epoca avevamo rimesso tutto in sesto a nostre spese.

Ma nessuno era preparato alla piena di martedì. Subito sul telefono iniziano ad arrivare video con immagini in cui stentiamo a riconoscere il nostro luogo incantato. Fiumi di fango, ovunque, il segno che il Tassobbio durante la notte è straripato, superando di gran lunga il ponte e invadendo il nostro cortile. Il torrente da Cucchio che ha invaso tutta la radura del pioppo sdraiato, sommergendo anche il pioppo e superando il livello delle finestrelle che si aprono lungo il corridoio che conduce ai bagni. I nostri arredi del giardino spazzati via, il nostro prato invaso dal fango e la parte meridionale della recinzione dei nostri asinelli in parte spazzata via. Ma non è finita, perché nel pomeriggio è una nuova andata di piena a invadere nuovamente tutta l’area e a portare via ciò che era rimasto in piedi.

Ma subito qualcosa di magico inizia ad accadere. Prima diversi vicini e abitanti di Cortogno vanno a monitorare la situazione in attesa del ritorno di Matteo e vanno a controllare che i nostri asinelli stiano bene, poi sempre più persone iniziano a reagire alle storie postate sui social. Al ritorno di Matteo la situazione è critica, si cerca di deviare almeno il corso della Campola che ha scelto il nostro giardino come nuovo letto, ma la cosa che più ci stupisce è che tra tutto il fango diverse rose siano sopravvissute e diversi boccioli spuntino dal fango. E così come questi boccioli e come il nostro pioppo sdraiato, che nonostante l’acqua furiosa ha continuato ad imperare sul nostro mulino, che a una richiesta di aiuto sui social, sempre più persone iniziano a rispondere, tanti si chiedono come poter aiutare.

Il mattino seguente al Mulino arriva Matteo con badili e guanti e piano piano, da quel ponte danneggiato fanno il loro ingresso un bravissimo fotografo con un cappello da artista, accompagnato da un amico, un amico di un amico di un amico che ha deciso di prendere ferie per indossare guanti e per immergersi nel fango, un’avvocatessa di Riyad che capita anche sia una nostra carissima collaboratrice al Mulino che ha imbracciato il badile e ha poi pensato a nutrire tutti i volontari, un’altra nostra cara collaboratrice dagli occhi blu che anni fa ha scelto Cortogno come nuova casa, un contadino dal cuore immenso che ha lasciato per qualche ora i suoi campi per venire a spianare la nostra terra scavata dalla Campola, un casaro straordinario che tra un turno e l’altro ha abbandonato i suoi panni bianchi per imbracciare un badile, una ragazza figlia di vicini, che non avevo mai visto, ma che mi ha commossa oltremodo per il solo fatto di aver scelto di aiutare due semi sconosciuti, la nostra prima cliente del Mulino, che ormai è come fosse una persona di famiglia, ma che finito il suo turno di lavoro si è precipitata a Cortogno per spalare, uno sposo di un paio di anni fa, diventato poi caro amico, aveva scelto il Mulino come luogo per le sue nozze e che si è messo in auto da Milano per venire ad aiutarci, una delle nostre collaboratrici del cuore, che ormai studia in un’altra città, ma che è scesa con il suo papà per mettere i guanti i sistemare tutto, un’altra nostra collaboratrice, anche lei con il suo papà che ha approfittato del suo riposo per arrivare fino a noi, per non parlare poi di una cara vicina che per pranzo ha portato il sugo per la pasta per tutti.

Rileggendo il profilo di questi personaggi sembrano quasi usciti da una favola, e forse mercoledì la magia del pioppo sdraiato ha fatto davvero il suo corso, facendoci capire che non è solo la sua magia a permeare il Mulino, ma l’amore di tutte le persone che ne hanno fatto il proprio luogo del cuore. La mia pancia sussulta ancora ed è la nostra bambina che nascerà tra poco colei cui questo messaggio sarà raccontato. Che non è vero che l’umanità deve scomparire, che non è vero che il mondo è solo un posto terribile. In quel giorno pieno di fango, tanti fiori sono sbocciati, alcuni dai colori sgargianti, altri armati di pala e rastrello e sono stati proprio loro, a rendere il nostro mondo un luogo ancora più meraviglioso in cui nascere. Il nostro ringraziamento, con tutto il nostro cuore quindi a Riccardo e al suo amico, a Paolo, Jacopo, Claudia, Giuseppe, Lucia, Matteo, Michele, Matteo, Camilla, Zoubida, Marco, Giorgia, Alessia e ad Eleonora ed Alessandro per tutto il loro supporto. Che questa storia lasci gentilezza, non solo nel fango, ma anche quando splende il sole.

*Titolare in Mulino in pietra