Gazzetta di Reggio

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La tragedia in Po

Annega a 18 anni nella golena mentre fa il bagno con gli amici

Mauro Pinotti
Annega a 18 anni nella golena mentre fa il bagno con gli amici

La vittima si chiamava Mor Talla Diop. Il testimone: «Si era aggrappato a me, ma la corrente lo ha portato via...»

27 giugno 2024
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Guastalla Tragedia mercoledì pomeriggio  nella cava nei pressi della zona denominata Crostolina, nella golena del fiume Po. Un giovane di 18 anni, Mor Talla Diop, studente e primo di sette fratelli, figlio di una famiglia di origini senegalesi, è morto annegato, risucchiato molto probabilmente da un mulinello. Il ragazzo era in compagnia di alcuni amici.

Approfittando del bel tempo dopo giorni di pioggia, il gruppo si era ritrovato nella cava della ditta Bacchi, data in concessione dal Comune di Guastalla per l’estrazione di sabbia, oggi però in disuso. L’area, raggiungibile da viale Po e addentrandosi nella zona della Baita. Il gruppo ha iniziato a giocare e alcuni hanno fatto il bagno, forse non del tutto consapevoli della pericolosità di quelle acque. Improvvisamente, il dramma: Mor è probabilmente scivolato e ha tentato di aggrapparsi disperatamente a un amico vicino, che però ha iniziato ad annaspare, rischiando di andare sott’acqua. Dopo pochi secondi, il 18enne era sparito, inghiottito nell’acqua torbida. L’allarme al 112 è stato dato alle 16.40.

Uno degli amici ha chiamato il fratello di Mor, che si è precipitato sul luogo della sciagura. Nel frattempo, sono arrivati in pochi minuti i vigili del fuoco di Guastalla, l’automedica e un’ambulanza della Croce Rossa di Guastalla. Il fratello di Mor ha informato il padre Ibra, che stava lavorando alla Thema Inox di via Alcide De Gasperi a Guastalla. Anche lui, insieme ad altri amici e colleghi di lavoro, si è recato sul posto in attesa di notizie del figlio. Poco dopo, da Bologna è arrivato il nucleo dei sommozzatori dei vigili del fuoco. L’elicottero è atterrato in una radura a pochi metri dalla Crostolina. Le operazioni di recupero sono durate un paio d’ore. Non è stato facile ritrovare il corpo del ragazzo a causa dell’acqua torbida. Sono stati minuti interminabili.

Nel frattempo, davanti al nastro biancorosso steso dai carabinieri e dai vigili del fuoco per limitare l’area ai soli soccorritori, si era formato un gruppo di persone attonite, con lo sguardo puntato verso la cava. Alcuni ragazzi avevano ancora i capelli bagnati per il bagno fatto poco prima con Mor. Uno degli amici, testimone diretto della tragedia, ha raccontato ai soccorritori di aver visto Mor scivolare dentro la cava: «Si era aggrappato a me, ma la corrente lo ha portato via. Non sono riuscito a tenerlo perché ho rischiato anch’io di annegare. Nessuno di noi sa nuotare. Siamo entrati in una zona dove sembrava non ci fosse tanta acqua». Probabilmente, il giovane è stato risucchiato da un mulinello. A quel punto non è riuscito a rimanere a galla, nonostante i disperati tentativi di salvarsi. E davanti agli occhi degli amici è finito sotto’acqua, sparendo. Solo intorno alle 18.30 i sub hanno trovato il corpo del ragazzo, lo hanno riportato a riva, dove è stato coperto da un lenzuolo bianco.

Al padre e al fratello, che erano sul luogo della tragedia, è toccato il triste compito di riconoscere la salma. Attualmente, la salma del giovane è custodita all'obitorio dell’ospedale di Guastalla. Il nulla osta per i funerali è già stato rilasciato e si svolgeranno, con rito musulmano, presso la Comunità Islamica di Piacenza, luogo abituale di preghiera e di incontro per feste e manifestazioni culturali dove si riuniscono molti senegalesi, ivoriani e burkinabé anche del Reggiano. l © RIPRODUZIONE RISERVATA