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Sfoglia Torino si appella al Tar Lazio per negare l’Igp al nostro erbazzone

Nicolò Valli
Sfoglia Torino si appella al Tar Lazio per negare l’Igp al nostro erbazzone

La pratica era arrivata mesi fa al Ministero dell’Agricoltura che avrebbe avallato in brevissimo tempo la cosa

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Reggio Emilia L’ultima, disperata mossa, per bloccare il riconoscimento Igp (indicazione geografica protetta) all’erbazzone. Sfoglia Torino, l’azienda che ha la propria sede a Buttigliera d’Asti e che qualche anno fa ha rilevato Righi Sfoglia, non considera ancora chiusa la partita su cui si gioca il proprio futuro commerciale, considerata l’importanza dell’erbazzone nelle logiche produttive. Il Comune di Reggio, in collaborazione con l’Associazione dei produttori reggiani, da tempo ha dato il proprio sostegno per fare sì che la nostra torta salata assuma ancora di più i crismi della reggianità

. Ragionamento che non trova d’accordo Sfoglia Torino. La pratica era arrivata mesi fa al Ministero dell’Agricoltura che avrebbe avallato in brevissimo tempo la cosa, se non si fossero materializzate osservanze entro qualche settimana. Osservanza regolarmente presentata da Sfoglia Torino e pratiche allungate.

Ad aprile, però, il Ministero ha deciso di ignorare l’azienda piemontese dando ragione all’Associazione. L’ultimo passo è ora Bruxelles, sede della Commissione Europea. L’attesa, in queste settimane, è stata snervante, ed è stato inscenato persino uno spettacolo al teatro di Correggio, alla presenza del presidente della Regione Bonaccini e, tra gli altri, di Marco Ligabue (fratello del rocker Luciano) e Paolo Cevoli come ambasciatori. Ieri, però, l’Associazione ha reso pubblica un’ulteriore tappa della vicenda: «Lo scorso 4 giugno il provvedimento del Ministero dell’Agricoltura che aveva riconosciuto l’Igp all’erbazzone Reggiano è stato impugnato innanzi al Tar del Lazio – le parole dei legali difensori Giuseppe Pagliani e Gianluca Dallari–. L’Associazione esprime il proprio profondo disappunto per tale azione giudiziaria portata avanti dalla società Sfoglia Torino, ovverosia l’attuale proprietaria del noto marchio Righi». È chiaro che gli interessi di Sfoglia Torino siano quelli di non rendere Reggio l’unica casa dell’erbazzone, pena la mancata centralizzazione produttiva in Piemonte. Le accuse da parte dell’Associazione (di cui fanno parte note realtà del territorio come Fattoria Italia, Nonna Lea, Bottega Gastronomica e diverse altre) vanno avanti: «Appare davvero incredibile che un’azienda, per di più proprietaria di un marchio reggiano storico, tenti di interrompere l’iter positivo, da poco avvallato dal Ministero dell’Agricoltura, – proseguono i due avvocati –. L'Associazione ritiene ciò particolarmente grave se si considera che tutte le istituzioni locali unite e capeggiate dal Governo nazionale ambiscono a raggiungere in tempi brevi anche l’avvallo di Bruxelles a completamento del percorso iniziato anni fa per un’importante produzione agroalimentare locale, quale lo storico erbazzone reggiano». «L’Associazione, nostro tramite, certamente si costituirà nel procedimento a difesa del provvedimento impugnato – concludono Pagliani e Dallari – e darà battaglia in tutte le sedi opportune per far si che all’erbazzone reggiano venga riconosciuta l’importante tutela della indicazione geografica protetta».l © RIPRODUZIONE RISERVATA