Oltraggio al monumento dedicato ai 39 tifosi della Juventus morti all’Heysel
Attorno alle stele trovati borse e indumenti. La presidente del Comitato: «Degrado inaccettabile»
Reggio Emilia «Come tutte le mattine prima di ogni altra cosa si passa al monumento per controllare se tutto è a posto. Con grande sgomento da lontano si è notato qualcosa di insolito: appesi alle steli del monumento c'erano delle borse. Una roba mai visto prima. Menomale che non hanno danneggiato il monumento che è molto fragile: appena lo tocchi può cadere a terra e frantumarsi».
Iuliana Bodnari presidente Comitato Per Non Dimenticare Heysel commenta così come è stato trovato il monumento davanti al Mirabello, a Reggio Emilia, mercoledì mattina. «E’ incredibile l'ignoranza della gente. Non pensiamo a una singola persona, ma più persone che bivaccano la notte nel parco. Abbiamo chiamato subito i vigili che sono arrivati quasi subito. Loro hanno controllato cosa c'era in quelle borse. Contenevano roba di uso personale. Appese come se le steli fossero delle grucce. Ma un degrado così a Reggio Emilia non si è mai visto. L'impianto delle telecamere c'è, ma non ha le telecamere»
«E’ stata una mancanza di rispetto per quello che rappresenta il monumento per tutti noi e per la nostra città. Non ci sono parole per descrivere non solo la rabbia per noi che ci occupiamo della cura di questo monumento, ma per l'indifferenza di chi usa per scopi personali luoghi pubblici. Sarebbe opportuno che vengano installate quelle telecamere che sono già previste. Così non si può andare avanti. Io mi lamento come cittadina soprattutto. Se si continua chiudere un occhio, anzi tutti e due, non si va nessuna parte. Urgono provvedimenti per chi le regole non rispett . La memoria di chi purtroppo non c'è più va tutelata e rispettata a tutti i costi» conclude.
La strage dell'Heysel avvenne il 29 maggio 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles, poco prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool, in cui morirono 39 persone, tra cui 32 italiani, e ne rimasero ferite oltre 600 nella calca allo stadio. Tra loro il reggiano Claudio Zavaroni.