Ferrarini di Conad Centro Nord: «A Reggio pronti a investire 64 milioni»
L’Ad commenta i risultati del bilancio 2023 e traccia il futuro della cooperativa. Nel triennio 2024-2026 nella nostra provincia aprirà 5 nuovi supermercati
Reggio Emilia Conad Centro Nord cresce ancora. Lo ha certificato ieri l’assemblea dei soci, chiamata ad approvare il bilancio. Due dati su tutti. Il primo: nel 2023 il fatturato ha superato i 2 miliardi, che significa una crescita del 6,7% in un anno. Il secondo motivo per sorridere è l’aumento del patrimonio netto consolidato pari a 383 milioni, 28 in più sul 2022. Ma al di là dei “freddi” numeri dell’anno appena trascorso, lo sguardo è già al futuro perché, nei prossimi tre anni, la cooperativa con sede a Campegine nella nostra provincia aprirà cinque nuovi supermercati, oltre a quello di Reggiolo inaugurato mercoledì, un pet store (negozio di animali) e un bar. Con Ivano Ferrarini, amministratore delegato di Conad Centro Nord, non poteva che essere una chiacchierata tra passato e futuro quella post assemblea di bilancio.
Partiamo dall’anno appena trascorso. Conad Centro Nord ha superato i 2 miliardi di fatturato, a che cosa è dovuto questo risultato?
«È un obiettivo che ci eravamo posti da diverso tempo e lo abbiamo centrato, anche se è chiaro che adesso non ci possiamo fermare. Questo risultato è frutto del lavoro di anni e deriva dal miglioramento della produttività della rete unito alle iniziative di sviluppo che abbiamo messo in campo. È chiaro, poi, che negli ultimi due anni l’inflazione ha avuto un impatto notevole. E l’aumento dei prezzi ha portato a un cambiamento delle abitudini di acquisto dei nostri consumatori, i cui carrelli sono stati sicuramente diversi rispetto agli anni passati. In sostanza, hanno comprato più prodotti a marchio Conad, capaci di garantire qualità e di mantenere lo scontrino medio vicino alle proprie capacità di spesa».
A proposito della riduzione del potere d’acquisto reale delle famiglie, quali iniziative a favore dei consumatori avete messo in campo nel 2023?
«Abbiamo investito soprattutto nell’allargamento della gamma di prodotti Bassi & Fissi e del paniere dei Convenienti Sempre, oltre che nel mantenimento dei prezzi dei prodotti a marchio Conad. Considerando che nei primi mesi del 2024 la crescita dell’inflazione si è arrestata e che gli ultimi due anni per i consumatori sono stati molto difficili, auspichiamo che la situazione prezzi si mantenga a un livello più accettabile ».
Guardando i numeri, la nostra provincia continua a rappresentare il territorio di elezione di Conad Centro Nord perché è vero che è leader di mercato anche a Parma ma è a Reggio Emilia che assorbe la quota più alta pari al 33,55%. È solo per una questione di radicamento o incidono anche altri fattori?
«Direi che si tratta di una questione di evoluzione naturale. È vero che a Reggio Emilia abbiamo un radicamento più forte, che nasce da lontano, quindi è chiaro che molte delle nostre iniziative di sviluppo stanno vedendo alla luce – o lo faranno nei prossimi anni dopo una lunga gestazione – in questo territorio. Qualcuno potrebbe dire che non è necessario investire laddove si hanno quote di mercato già particolarmente alte, invece è importante non solo mantenere la propria funzione di leadership ma migliorare la propria presenza. A Reggio Emilia e provincia abbiamo punti vendita di dimensioni molto diverse, taluni gestiti da soci storici, e alcuni di questi hanno bisogno di essere ristrutturati, riconvertiti, ampliati. Da questo punto di vista, c’è un grande lavoro di ordinaria e straordinaria manutenzione da fare. Vogliamo continuare ad investire nei concept e nei pet store, che stanno dando particolare soddisfazione, ma anche nelle attività di ristorazione e di parafarmacia».
Nella nostra provincia Conad Centro Nord ha in programma di investire nei prossimi anni circa 64 milioni di euro con cinque nuovi supermercati, un pet store e un bar che porteranno a 140 nuove assunzioni. Può tracciare un calendario delle prossime aperture?
«Stiamo ricollocando lo storico punto vendita di Sesso, un progetto che avevamo in mente già da alcuni anni e che dovremmo essere pronti a realizzare all’inizio del 2025. Poi abbiamo un’area ad Albinea dove il prossimo anno svilupperemo un nuovo supermercato per migliorare la nostra presenza su quel territorio. Nei prossimi due anni, inoltre, realizzeremo il progetto più importante, ovvero quello di via Emilia Ospizio, e un paio di altre iniziative in provincia alle quali stiamo lavorando e che ad oggi non abbiamo ancora concretizzato. Infine stiamo valutando l’apertura di diversi pet store e di qualche attività di ristorazione che andremo a connettere alle nostre aperture di supermercati».
Ha citato il progetto di via Emilia Ospizio. Sabato scorso alcuni attivisti per il clima del gruppo Xr (Extinction Rebellion) di Reggio Emilia hanno bloccato i lavori al bosco urbano dove edificherete il nuovo Conad. Dicono non solo che un nuovo punto vendita in quella zona non serve ma che avete previsto il taglio del bosco, che già distruggerà suolo e arbusti, in pieno periodo di nidificazione. Come risponde?
«Ogni opinione in questo senso è legittima ma ripeto: qui stiamo parlando di un progetto che, come altri, viene da lontano ed è il frutto di un lavoro concertato con l’amministrazione. Io credo che la polemica che si è sviluppata nei giorni scorsi sia stata pretestuosa perché a noi è stato richiesto proprio dall’ufficio igiene di ripulire l’area, che poi abbiamo recintato perché è privata e vorremmo evitare che ci fossero intromissioni».
Tornando a Reggio Emilia e alle assunzioni previste, quali figure cercate maggiormente?
«Dato che parliamo di attività diverse – supermercati, bar, pet store –, è chiaro che avremo bisogno di figure molto differenti, dagli operatori di negozio ai responsabili dei negozi pet e dei bar-ristoranti. Oggi non è sicuramente facile trovare personale, per questo collaboriamo con istituti importanti a livello nazionale anche per favorire processi di integrazione di persone che arrivano in Italia e hanno bisogno di un’occupazione stabile».
Per concludere, un obiettivo che si è posto o un augurio per il futuro?
«Dal punto di vista economico, mi aspetto che il sistema di crescita inflazione si stabilizzi e che i dipendenti possano recuperare potere d’acquisto così che ci sia maggiore equità sociale. Perché se in una comunità più persone vivono meglio, credo che alla fine si viva meglio tutti. Ci vuole attenzione all’ambiente compatibilmente con la crescita delle aziende. Ma anche attenzione alle persone che vivono nelle nostre comunità – questo è il nostro claim, “Persone oltre le cose” –, che nemmeno l’innovazione tecnologica, che è già il nostro futuro, deve tralasciare».