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Gli AC/DC stregano i 105mila fan della Rcf Arena

Serena Arbizzi
Gli AC/DC stregano i 105mila fan della Rcf Arena

Concerto evento della band australiana davanti a un pubblico internazionale. Brian Johnson sale sul palco e rompe il ghiaccio: «Ciao Reggio Emilia, come state?»

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Reggio Emilia «Come state? Io non parlo molto bene l’italiano ma parlo bene il rock’n’roll. Ciao Bologna, Imola, Reggio Emilia...». Così Brian Johnson sabato sera, allo scoccare delle 20.45, quando i leggendari AC/DC sono saliti sul maxi palco della Rcf Arena davanti a 105mila fan arrivati da tutta Europa. Un’attesa durata mesi per l’unica data italiana del Power Up Tour - Europe 2024, sold out dal primo momento.

Gli ingredienti per un evento unico c’erano tutti: una band che non conosce l’anagrafe e dal palco non smette di stupire, con un ritmo graffiante, condito da grandi classici come la duckwalk, il celebre movimento di Angus Young, che ha mandato in visibilio i fan. E c’era proprio un pezzo di tutto il mondo sotto il palco per ascoltare la band apparsa con una formazione smagliante, a partire da Angus Young alla chitarra solista e Brian Johnson alla voce, SteveYoung alla chitarra ritmica, Chris Chaney al basso e Matt Laug alla batteria, anticipati dalla band The Pretty Reckless, che con la falcata sensuale della cantante, attrice e modella Taylor Momsen ha garantito un’anteprima di grande impatto scenico che ha lasciato pregustare l’escalation di sensazioni. Diversi i vip nel parterre e tanti i fan che si sono assiepati davanti alla Rcf Arena guadagnandosi con una paziente attesa e un presidio costante della postazione il posto in prima fila.

Come Luca Faraldi, intervistato dalla Gazzetta al suo arrivo ai cancelli della Rcf Arena, quando, da Savona ha macinato centinaia di chilometri per essere il primo, a una manciata di metri dai suoi idoli. E così sia. Anzi, così è stato: Luca è stato il primo in transenna, insieme ad altri stoici fan, celebrato con uno scatto anche dal manager organizzatore dell’evento, Claudio Trotta con la sorella Cristina di Barley Arts. La scaletta ha suscitato grande entusiasmo e le attese dei fan, che fin dalle prime ore della mattinata si sono riversati alla Rcf Arena formando un’infinita serpentina umana, sono state ampiamente mantenute. Un maxi evento che rappresenta la vetta degli oltre 50 anni di carriera hard rock della band australiana.

C’erano le famiglie, al concerto, con numerosi bimbi armati di zainetto che hanno atteso pazienti l’inizio, così come i fan agghindati con il kilt, l’indumento maschile tipico scozzese. C’erano coppie di fidanzati, c’è chi è stato portato qui per il proprio addio al celibato e c’è anche il fan di quasi 70 anni che dice che «questo «è il giorno più bello della mia vita». Insomma, un concentrato di entusiasmo che ha raggiunto cime esponenziali brano dopo brano. L’impatto sul palco di Angus Young, vestito da scolaretto con bermuda e cravatta, imitato da tanti fan tra il pubblico, di Brian Johnson e soci sul palco è stato dirompente. If You Want Blood (You’ve Got It) è stata seguita da Back in Black, Demon Fire, Shot Down in Flames, Thunderstruck, Have a Drink on Me. Leggendaria Hells Bells, che h a dato vita a un grande momento scenografico, facendo esplodere di entusiasmo il palco e il pubblico, con i rintocchi della gigantesca campana che dominava la scena sulle teste delle leggende viventi, a simulare il rintocco, appunto, di “Hells Bells”, letteralmente la campana dell’inferno.

E poi Shot in the Dark, Stiff Upper Lip, You Shook Me All Night Long che ha fatto cantare anche chi proprio gli AC/DC non li segue dalla primissima ora. E, ancora, Rock ‘n’ Roll Train, Shoot to Thrill, Sin City, Givin the Dog a Bone, Dirty Deeds Done Dirt Cheap, Dog Eat Dog, High Voltage, Hell Ain’t a Bad Place to Be, Riff Raff, Highway to Hell, Whole Lotta Rosie, Let There Be Rock, T.N.T. e For Those About to Rock (We Salute You). Se quanto è successo sul palco è stato uno show epocale, non è stato da meno quanto succedeva nel backstage, dove sono arrivati artisti, abituati a firmare autografi, qui nella veste di fan. Il pubblico ha invocato a gran voce l’uscita di Piero Pelù dall’area hospitality, allestita accanto al palco.

“Piero, Piero”: l’artista fiorentino è stato subissato da cori di incitamento e si è arrampicato sulle transenne divisorie per salutare il pubblico. Così com’è stato applaudito Thomas Raggi, chitarrista dei Måneskin, arrivato insieme ad Andrea Rosi, presidente della Sony, patron della discografia degli AC/DC, e ai genitori. Tra i fan della band australiana ha fatto tapa tra il pubblico anche Nico Colonna, editore della Smemoranda. Ancora, l’ex manager di Ligabue, Claudio Maioli, che non poteva perdere un concerto tanto memorabile come quello di ieri sera. Tra i vip anche la cantante Dolcenera. Fra i momenti più toccanti della giornata, i fuochi d’artificio sotto i quali si sono baciate le coppie e che hanno scatenato tra i fan. E la lunga fila per posare davanti alla scultura di Marco Lodola che raffigura la sagoma colorata di Angus Young, affiancata a quella degli altri artisti che hanno acceso l’arena. Rcf Arena che si conferma, da ieri ancora di più, un palcoscenico di scala internazionale. l © RIPRODUZIONE RISERVATA