Gazzetta di Reggio

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Il lutto

Incidente stradale, morto a 69 anni «Mio padre era pieno di progetti»

Ambra Prati
Incidente stradale, morto a 69 anni «Mio padre era pieno di progetti»

Autopsia su Raffaele Landi. Il figlio: «È uscito per lavoro e non è più tornato»

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Reggio Emilia. «È uscito per andare a prendere l’erba fresca per le mucche e non è più tornato. Mio padre aveva tanti progetti: voleva costruire un’abitazione con fienile e trasferirsi proprio nel suo terreno, in via Gobellino dov’è morto, per non dover fare avanti e indietro: sapeva che la strada è un pericolo». Così Fabio, il figlio di Raffaele Landi, ricorda il padre di 69 anni, vittima di un terribile quanto imprevedibile incidente stradale.

L’incidente è avvenuto la mattina del primo maggio. «Mio padre era in pensione, ma era ancora titolare dell’azienda e lavorava più di me: non riusciva a stare fermo – spiega il figlio nella casa di via Lenin a Gavassa, un casolare abitato per una porzione da Fabio e dalla sua famiglia e per l’altra dai genitori, con l’allevamento sul retro –. Dopo la sveglia alle 5 e la mungitura in stalla, come ogni giorno, alle 8 mio padre è salito sul trattore per andare a raccogliere il foraggio per gli animali nel terreno che abbiamo in via Gobellino». Una stradina di campagna distante tre chilometri dall’azienda agricola; appena un chilometro, in linea d’aria. «In primavera mio padre ci andava ogni giorno, anche due o tre volte al giorno. Quest’anno, a causa del maltempo, aveva iniziato l’andirivieni da appena tre giorni». Dopo due ore il figlio, rimasto a lavare le attrezzature, non vedendolo tornare si è chiesto dove fosse finito. «L’ho trovato strano. Ma non mi sono impensierito finché non mi ha chiamato la polizia locale».

Secondo una prima ricostruzione l’agricoltore era al volante del trattore, con attaccata dietro la falciatrice; nel momento in cui stava per svoltare a sinistra è sopraggiunto alle spalle un’autocisterna carica di latte, diretta in un vicino caseificio e guidata da un 44enne residente nel Mantovano, anch’egli al lavoro il primo maggio; il 44enne ha sorpassato proprio sulla sinistra, centrando il trattore sul fianco. Il gancio del rimorchio si è rotto, il trattore si è ribaltato nel campo adiacente, la falciatrice ha proseguito la corsa per altri trenta metri mentre il conducente è stato sbalzato ed è deceduto all’istante. Quando i parenti hanno saputo dello scontro sono accorsi sul posto si sono trovati davanti a una scena agghiacciante: la moglie Luisa e i due figli (Fabio che lavora nell’azienda insieme al padre e Maurizio, ingegnere alla Kohler Industries) hanno trovato Raffaele sull’asfalto, coperto da un lenzuolo bianco.

«In quel tratto ci sono due semicurve e la linea è continua: quel furgone non avrebbe potuto sorpassare – afferma Fabio – Tra l’altro su quella strada le auto vanno troppo forte: non è la prima volta che lì si verificano degli incidenti mortali».

Dopo i rilievi eseguiti dagli agenti della polizia locale, sul posto è arrivato un furgone sul quale è stato trasferito il carico di latte; entrambi i veicoli sono stati posti sotto sequestro. Il corpo della vittima è stato trasferito all’Istituto di Medicina Legale di Modena, dove oggi sarà eseguita l’autopsia, in vista del processo che seguirà per omicidio stradale.

Raffaele Landi era molto noto a Gavassa, dove ha sempre vissuto. «Non aveva altre passioni oltre al lavoro e alla famiglia. Usciva poco, per lo più per girare i mercatini dell’antiquariato – spiega il figlio – Era un gran lavoratore, amava la campagna: era tutta la sua vita». Di recente poi Raffaele era felicissimo di essere diventato nonno per la prima volta: Fabio e la moglie Teresa hanno avuto Gabriele, un anno e mezzo, e Raffaele stravedeva per il piccolino. Il 4 settembre prossimo l’agricoltore avrebbe compiuto 70 anni. «Era una persona in buona salute, energica, piena di progetti. Da qualche mese studiava come costruire una nuova casa: aveva avviato il progetto, nell’ottica poi di trasferire e ampliare l’azienda».

Dal punto di vista caratteriale l’agricoltore viene descritto come una persona semplice e di cuore. «Era molto buono, sempre disponibile con il prossimo, di carattere scherzoso e capace di sdrammatizzare – dichiara la nuora – Avendo sempre vissuto qui, nella frazione era conosciuto e benvoluto, tutti lo salutavano».

Oltre ai familiari conviventi, Raffaele Landi lascia nel dolore un fratello e due sorelle residenti nella nostra provincia.