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Il Comune di Reggio Emilia è più indebitato: le spese aumentano, le entrate no

Il Comune di Reggio Emilia è più indebitato: le spese aumentano, le entrate no

Sono sempre più pesanti le necessità del Welfare e del Sociale

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Reggio Emillia Un municipio più indebitato: da un lato perché sono aumentate le spese ma non le entrate e dall’altro perché sono stati stipulati prestiti ingenti per avviare le opere del Pnrr. Secondo gli amministratori proprio dal Pnrr sono in arrivo 100 milioni di euro di finanziamenti, in alcuni casi con quote residue a carico dell’ente; nel 2022 sono stati preventivati 130 milioni per 80 progetti (da realizzare però entro il 2026). È uno dei dati emersi dal Bilancio del Comune di Reggio Emilia. Il documento è stato approvato lunedì in una seduta straordinaria del consiglio comunale con 19 voti a favore (Pd, +Europa, Europa verde-Immagina Reggio, Reggio è) e 10 voti contrari (Coalizione civica, Alleanza civica, Forza Italia, Lega Salvini premier, Movimento 5 stelle).

Più spese, meno entrate

Si rileva un aumento delle spese correnti del 5,4% rispetto al 2022, dovute principalmente all’inflazione che ha inciso sul costo delle materie prime, oltre che di alcuni servizi. Le entrate correnti ammontano a 168.077.943 euro. Fra le entrate extratributarie si segnalano 19.122.402 euro dalla vendita di beni e servizi e 10.146.835 euro derivanti dall’attività repressione delle irregolarità e degli illeciti.

Sociale più pesante

Se le principali entrate si sono assestate a livello del 2022, le maggiori spese sono andate al welfare: soprattutto a famiglie e persone fragili, imprese e associazioni, riorganizzazione del welfare e dei servizi comunali, lavoro agile con il superamento del divario digitale. Il costo delle fonti energetiche, in calo rispetto a quanto ipotizzato a dicembre 2022, ha permesso di registrare in corso d’anno economie dirottate sul welfare. Questa voce nel 2023 si è attestata su 11,5 milioni di euro; in calo rispetto al 2022, quando si sono spesi 14,3 milioni di euro. «Si sono cercate le risorse per soddisfare nuove richieste nell’ambito del sociale».

Prestiti per opere

Sul debito la quota capitale rimborsata nell’anno 2023 è pari a 6,7 milioni di euro; ciò, insieme al nuovo debito contratto nel 2023 per 20 milioni circa, comporta un ulteriore aumento dell’indebitamento, per 13,3 milioni di euro.

L’equilibrio di parte corrente è strutturato trasformando i proventi delle concessioni edilizie in spese per investimenti, sui quali è stato impresso un particolare slancio nell’ultimo periodo, connesso principalmente ai finanziamenti Pnrr. È stato stipulato nuovo debito (20 milioni di euro) per il finanziamento di nuove opere (rispetto a 10,5 del 2022 e 15,1 del 2021). «Gli investimenti con contributi Pnrr sono destinati a garantire alla città una nuova e sostanziale dotazione infrastrutturale in diversi campi, per i prossimi anni», assicura la relazione. Sono stati perfezionati 9 finanziamenti, tutti con Cassa depositi e prestiti per: riqualificazione del Capannone 17 delle ex Reggiane Parco innovazione-Quarto polo universitario (7,9 milioni euro); manutenzione straordinaria strade e ciclabili (3,8 milioni di euro); variante stradale Canali-Buracchione (5, 2 milioni); coofinanziamento Pnrr sottopasso ferroviario (1,4 milioni); coofinanziamento Pnrr per la ciclopedonale Campo di Marte (240mila euro); coofinanziamento Pnrr per il cavalcaferrovia di Ospizio (un milione); impianti controllo della Zona traffico limitato (500mila euro).

Trasferimenti

Fra i principali trasferimenti diretti agli organismi partecipati dal Comune, 7.328.251 euro a Farmacie Comunali Riunite in ottemperanza al Contratto di servizio per il Welfare; 4,8 milioni di euro ad Asp Città delle Persone, con una flessione di un milione di euro rispetto al 2022 e 23.256.682 euro a Istituzione scuole e nidi dell’infanzia, con un incremento di circa un milione di euro rispetto all’anno precedente. Sostanzialmente invariati o in diminuzione i trasferimenti ad altri organismi partecipati quali Fondazione i Teatri e Fondazione Palazzo Magnani, Fondazione nazionale della Danza.

Avanza ben poco

L’avanzo (la somma da accantonare per le necessità) è pari a 9,2 milioni. La stessa cifra introitata dai dividendi di Iren Spa (9.191.552 euro), mentre da Agac Infrastrutture sono giunti 553.166 euro. l

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