Giovanna Davoli cercata coi cani al San Lazzaro. Il figlio: «Vogliamo risposte»
L’ultimo messaggio al marito: «Non mi aspettare». Poi dal 14 novembre 2023 nessuna notizia
Reggio Emilia Una mattinata di ricerche nel punto in cui di lei si sono perse del tracce: il campus San Lazzaro.
Sono quelle avviate ieri dall’Unità cinofila della Romagna di Giovanna Davoli, la 61enne di Mancasale scomparsa dallo scorso 14 novembre.
Da allora, di lei non si è avuta più alcuna traccia. Non una valida segnalazione, non un qualsiasi tipo di indicazione. L’unica cosa è che il telefono cellulare in quel punto preciso ha smesso di funzionare, perché è stato spento. Ecco perché riprovare proprio da lì a cercare qualche traccia di lei, in zone più lontane dalle strade. Purtroppo, non ci sono stati riscontri, ma i riflettori su di una scomparsa tutta da capire si sono riaccesi: ieri del suo caso si sono occupati anche trasmissioni tv della Rai.
Accanto al marito Rossano Montanari e al figlio Valerio c’era l’avvocata Barbara Iannuccelli, dell’associazione Penelope, che sta al fianco della famiglia in questa difficile situazione. «I cani hanno battuto una vasta zona fuori dalla accessibilità normale, perché intorno è area urbana: se ci fosse stata una donna a terra l’avrebbero segnalata – spiega l’avvocata –. Per ora, sospendiamo. Siamo in attesa di notizie importanti che potrebbero arrivare dai tabulati telefonici, per scoprire se avesse avuto un appuntamento con qualcuno. Queste sono tutte informazioni che ci mancano».
Ma è solo l’autorità giudiziaria che può chiedere questo genere di dati. E il fascicolo sul caso è, per ora, di un allontanamento volontario.
Ma per la famiglia troppe informazioni mancano per farsi un’idea di cosa sia successo a Giovanna. «Ci sono state le ricerche ufficiali dopo 4 giorni e ora siamo alla ricerca di risposte che ancora non abbiamo: è il motivo per cui siamo qui. Speriamo di trovare qualsiasi elemento che ci faccia capire cosa sia successo quel giorno o nei giorni immediatamente successivi» spiega il figlio Valerio. «Quel giorno – va avanti – l’ha vista solo il papà. È uscita di casa poco prima delle 7, in bicicletta ha fatto i giri che aveva in programma di fare: niente di diverso dal solito. È andata a Gavasseto per poi raggiungere il campus San Lazzaro, fino al momento in cui il telefono è stato spento e non abbiamo avuto più traccia». Cosa è successo a Giovanna? L’ultimo messaggio al marito alle 9.44 dice: «Non mi aspettare». Quando il marito risponde un’ora dopo, lei non lo riceverà.
«Non mi sento di fare apertamente supposizioni: non abbiamo tutti gli elementi per farle. Può essere successa qualsiasi cosa. L’appello è a continuare le ricerche: sia della mamma sia degli oggetti che aveva con sé. Ovvero, la bicicletta, i vestiti tutti scuri invernali, gli occhiali da vista con montatura scura, la borsa rosa con dentro tutto, un borsone scuro».l