Gazzetta di Reggio

Reggio

La scoperta

I lupi hanno sbranato l’asina Gina

Miriam Figliuolo
I lupi hanno sbranato l’asina Gina

Toano, i resti ritrovati a pochi metri da una stalla. I proprietari sotto shock che la cercavano da giorni

3 MINUTI DI LETTURA





Toano L’asina Gina è morta sbranata dai lupi. Purtroppo il terribile sospetto che si è fatto largo in questa settimana di ricerche senza esito, man mano che passavano i giorni, si è confermato in tutta la sua drammaticità.

E ora a Case Gatti, oltre al dispiacere per quella che, a tutti gli effetti, era diventata una mascotte del piccolo borgo, si deve fare i conti con l’inevitabile preoccupazione per la presenza del branco che l’ha uccisa: «Non è un bel segnale, questo. Vuole dire che non hanno paura di avvicinarsi. Bisognerebbe fare qualcosa», dicono ora i proprietari di Gina.

I resti dell’asina, che gli abitanti di Case Gatti si erano mobilitati per cercare, sono stati ritrovati nel tardo pomeriggio di lunedì, a pochi passi da una stalla dell’allevamento di bovini dove Gina aveva vissuto libera e felice negli ultimi sei anni. Erano sparsi nel raggio di 10 metri.

«Abbiamo ritrovato Gina, purtroppo massacrata dai lupi – ha riferito nell’immediatezza Sara, moglie del proprietario –. L’hanno presa a pochissimi metri dalla stalla. Ora la nostra domanda è: se al posto di Gina ci fosse stata una persona? Io e mio marito andiamo alle stalle tutti i giorni alle 4, con il buio. Non ho paura, ma se ce li troviamo davanti? Qui siamo a poca distanza dal confine con il Parco. Da noi non era mai successo nulla. Ma al nostro vicino l’anno scorso hanno sbranato il cane che era allacciato alla catena. Siamo preoccupati...».

Nei giorni scorsi i titolari dell’allevamento, famiglia di Case Gatti storica e molto stimata, per nulla rassegnati, dopo alcuni giorni di ricerche anche con i cani, avevano lanciato un appello su Facebook.

Un post che, come spesso accade, soprattutto quando si tratta di animali, aveva dato il La anche a una discussione: «Gli animali non vanno tenuti liberi», aveva sottolineato qualcuno. «Gina è da sempre abituata a girare libera di giorno per l’azienda agricola – aveva spiegato Sara –. La sera rientra da sola e va a dormire con le manze e i vitelli nella stalla. Non sarebbe pensabile rinchiuderla».

È presumibile che l’asina sia stata aggredita già lunedì scorso. «L’abbiamo trovata in un posto dove Gina non andava mai – racconta ancora Sara –. Forse anche per questo lì non avevamo controllato bene. Ora penso al terrore e al dolore che deve avere provato... Era un abitante di questo piccolo borgo, faceva parte della famiglia...».

Quanto accaduto per la famiglia è uno shock, soprattutto per i figli della coppia, una bambina di 12 anni e il fratello poco più grande: Gina era arrivata nell’azienda agricola proprio per loro, sei anni fa, quando aveva due anni, e fin da subito era diventata per loro una compagna di gioco.

«Mia figlia non riesce a smettere di piangere – racconta la mamma –. Ha voluto tenere la capezza di Gina e ora non se ne separa più».

Ai proprietari dell’asina non e rimasto altro che rivolgersi al servizio veterinario dell’Ausl per capire il da farsi. «Ci hanno rimandato al servizio specializzato per lo smaltimento della carcassa – spiegano – che dovremo fare effettuare a nostre spese. Per il resto nulla. Non sappiamo a chi appellarci per avere un minimo di rassicurazioni...».