Appennino, due case su tre sono vuote. La “banda larga” per ripopolare
Il comune di Ventasso è bandiera nera con 7.618 case di cui 5.491 vuote pari a 72,1%. I dati demografici choc dell’Appennino emiliano: molti paesi sono “fantasma”.
Ventasso Le aree di montagna, anche di non elevata altezza, risultano essere quelle dove i problemi di connessione sono spesso più difficoltosi visto che la “copertura” della banda larga non corre spedita come avviene nelle aree più popolate della nostra regione. E le difficili connessioni determinano problemi anche nello sviluppo di aree dove la popolazione invecchia velocemente (le giovani generazioni tendono a spostarsi nei centri) e lo sviluppo imprenditoriale è sempre più a rischio.
In una parola c’è il rischio spopolamento, tema delicato visto che l’area montana rappresenta il 40% del totale del territorio emiliano-romagnolo e nei 121 comuni classificati come montani risiede il 10% della popolazione, ossia 460.936 abitanti. I paesi semivuoti Va detto che secondo gli ultimi dati disponibili è in atto un progressivo rallentamento dello spopolamento: da una diminuzione dell’1,4% dei residenti nel periodo 2011-2015 a una dello 0,8% tra il 2016 e il 2020. Ma il dato è sempre negativo e se il Covid ha forse rallentato un po’ l’abbandono dei paesi il problema non è certo risolto. Non tutto, infatti, pare procedere nel verso giusto visto quel che dice “Uncem Emilia Romagna”, l’associazione che rappresenta gli enti che operano in montagna - riassume Giovanni Battista Pasini, presidente Unicem Emilia Romagna e dell’Unione dei Comuni del Frignano, appennino modenese. Alcuni esempi? Secondo il censimento 2021 - vedi grafica accanto - nel comune di Frassinoro su 3.033 alloggi totali sono ben 2.144 quelli vuoti: situazione analogo negli altri Comuni dell’appennino modenese mentre un po’ meglio va su quello reggiano. In linea di massima, sul nostro appennino, ogni tre case due sono disabitate.
Nei sette Comuni che fanno parte dell'Unione montana dell'Appennino Reggiano (Carpineti, Casina, Castelnovo nè Monti, Toano, Ventasso, Vetto e Villa Minozzo), in cui risiedono 32.122 persone in totale, si è registrata negli ultimi 10 anni una decrescita di 1.922 individui (dati 2024).
Nel comune di Viano sono registrate 2.295 case di cui 795 vuote pari al 34,6%; analogamente il comune di Vezzano dispone di 2.531 case di cui solo 710 vuote pari al 28,1%. Contrariamente a quello che accade ai comuni del crinale dell’Appennino reggiano: il comune di Villa Minozzo dispone di 5.115 abitazioni di cui 3.281 vuote pari al 64,1%; il comune di Ventasso è bandiera nera con 7.618 case di cui 5.491 vuote pari a 72,1%. Il primo traliccio autarchico Sono comunque tantissime le iniziative che la Regione Emilia Romagna ha messo in atto per evitare tutto ciò, a partire da un evento che ancora si ricorda in zona: nel 2020 venne attivato nella frazione di Vezzolacca del Comune di Vernasca (Piacenza) il primo traliccio del progetto regionale “Copertura telefonia cellulare montagna” che cambiò la vita agli abitanti. L’Emilia Romagna contrasta il digital divide attraverso il progetto “CellMon - Cellulari in Montagna” che di recente ha ad esempio posizionato tralicci a Fontanelice (BO), Civitella di Romagna (FC), Gropparello (PC) e Prignano (Mo). La banda larga regionale Cresce attraverso molte risorse – nonché i numerosi progetti per lo sviluppo turistico invernale e altri come gli asili nido gratuiti in media e alta quota e i bandi per giovani coppie in montagna - la rete regionale con banda ultra-larga “EmiliaRomagnaWifi”: un pacchetto di risorse da 1,3 milioni di euro che garantirà l’accesso Internet in dodici palazzetti dello sport su tutto il territorio regionale, attraverso 468 nuovi punti di accesso che saranno realizzati entro il 2025 dai territori di Piacenza a Rimini. L’investimento complessivo è di 5,2 milioni di euro, di cui 2,5 della Regione e 2,7 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una collaborazione alla pari tra Bologna e Roma. La connessione gratuita Prosegue anche così la costruzione della “Data Valley Bene Comune” annunciata per il 2025 dal presidente Stefano Bonaccini con il fine di consentire l’accesso gratuito di tutta la popolazione regionale ai servizi wi-fi a banda ultra-larga: attualmente risultano così essere 12mila i punti attivi sul nostro territorio, che servono oltre 4 milioni di utenti collegando municipi, piazze, spazi pubblici, ospedali (insieme alle Ausl sono 5431 punti di accesso), biblioteche e altre aree pubbliche e altamente frequentate. Ovviamente anche in montagna. In poco più di dieci anni sono stati fatti notevoli passi avanti su questo fronte: nel 2012 i punti di accesso erano 132 mentre oggi ce ne sono 2,65 ogni mille abitanti: 2,54 in montagna e 2,67 in pianura.l © RIPRODUZIONE RISERVATA