«Il cavallo non è aggressivo, ma per paura o felicità può essere imprevedibile»
Parla Susanna Cottica dirige la rivista “Cavalli &Cavalieri” dopo l’incidente costato la vita ad Arianna Giaroli, 13 anni
«I cavalli non hanno mai cattive intenzioni. La loro natura dipende dal fatto di essere prede, non predatori. Non hanno aggressività. I cavalli possono però fuggire per paura oppure semplicemente avere manifestazioni di gioia, allegria, esuberanza. Quindi, essendo animali di dimensioni grandi, possono anche colpire senza farlo di proposito». Susanna Cottica è direttrice della rivista Cavalli &Cavalieri, rivista di sport equestri, con un percorso di studi nell’ambito degli interventi riabilitativi con gli animali. Interpellata per spiegare le caratteristiche dei cavalli, in qualità di esperta, Cottica tiene a fare una premessa: «Io non ero presente in quel centro ippico in cui è avvenuto l’incidente e dunque esprimo ovviamente concetti generali».
Arianna Giaroli, vittima del tragico incidente che le è costato la vita a 13 anni, non era in sella quando è stata calciata. «La conduzione del cavallo a mano - spiega Cottica - fa parte della preparazione di chiunque voglia approcciarsi a un cavallo. Ci vogliono il comportamento corretto, la massima attenzione e il controllo costante mentre si accompagna l’animale. L’imprevedibilità nel comportamento del cavallo è tipica della sua natura di animale predato, emotivo e estremamente sensibile, che fugge di fronte a segnali di pericolo. Teniamo presente che i cavalli, proprio per natura, non hanno mai cattive intenzioni ma reagiscono con la fuga a stimoli improvvisi». Le motivazioni che possono spingere il quadrupede a un movimento improvviso sono tante. «Uno spavento, ad esempio, o la felicità, quella che chiamiamo la rallegrata».
Termine che indica quando l’equino fa un salto improvviso per esprimere allegria. I rischi Nell’equitazione, come in qualsiasi altro sport, non esiste il rischio zero, per quanto esistano buone pratiche e precauzione per ridurli. «Purtroppo, sono cose che possono accadere. Gli incidenti accadono sempre, in bicicletta o sugli sci. Come ho detto, però, va capito che il cavallo non colpisce mai volontariamente le persone perché fondamentale la sua reazione di fronte al pericolo è quella di fuggire. Possono, però, reagire in modo imprevedibile». Precauzioni Per ridurre i rischi vi sono diverse norme da seguire quando ci si avvicina a un cavallo, anche se ogni esemplare ha un suo temperamento. Parlargli serve ad evitare che sia colto di sorpresa, così come avvicinarsi dal davanti, in modo da essere visti, e mai da dietro, anche se è legato. Determinati segnali, come le orecchie abbassate, mostrano nervosismo e dunque posso preludere a reazione di difesa. Bisogna sempre essere concentrati e mostrarsi calmi.
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