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Maxi bollette

Federconsumatori: «Stangata con conguaglio: sono centinaia i casi»


	Rino Soragni, presidente di Fedeconsumatori
Rino Soragni, presidente di Fedeconsumatori

Maxi bollette a Reggio Emilia: «Ora non resta che rateizzare»

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Reggio Emilia «Esistono centinaia di casi simili a quello della signora 85enne (vedi pezzo sopra ndr). Bollette del gas da 1.500, duemila e perfino tremila euro. Arrivano da noi persone disperate ed esasperate: tanto che la scorsa settimana si sono registrati accesi diverbi agli sportelli Iren di via Adua e dell’isolato San Rocco. Se si continua così diventerà un problema di ordine pubblico». Rino Soragni, presidente di Fedeconsumatori, conferma l’arrivo a pioggia di bollette pazze e la fila di reggiani che chiedono aiuto all’associazione di via Roma.



«Si tratta di conguagli con stangate che hanno colpito soprattutto gli anziani. Questi ultimi hanno difficoltà a districarsi nella materia e si fidano ancora delle società locali, le quali però si comportano esattamente come i concorrenti – prosegue Soragni –. Bisognerebbe aspettarsi da una partecipata un comportamento più corretto, trasparente e conciliante; invece constatiamo un’omologazione alle peggiori modalità del mercato e del telemarketing».

Federconsumatori conferma che si tratta delle famose lettere di «modifica unilaterale del contratto» arrivate l’anno scorso, tre mesi prima della scadenza.

«Tutto corretto, beninteso, ciò che è arrivato per iscritto. Purtroppo il cittadino deve prendere l’abitudine di segnare la data di scadenza e controllare le condizioni contrattuali: le compagnie non ti informano quando il gas cala, informano solo quando loro hanno convenienza a cambiare il contratto».

Come correttivo, prosegue Soragni, «abbiamo chiesto all’Authority una modalità diversa di comunicazione: da un lato le informative deboli vanno cambiate, dall’altro lato bisogna rafforzare la legge sulle modifiche contrattuali altrimenti scatta il silenzio assenso come è accaduto. Quando quei contratti erano in essere il gas aveva un costo molto alto che ora si è ridotto tantissimo (attualmente è di 0.36 centesimi al metro cubo il gas, la luce 0,12 kWh); se i cittadini avessero cambiato contratto prima dell’inverno non si troverebbero in questa condizioni. Il governo avrebbe dovuto fare una campagna informativa sul passaggio dal mercato tutelato a quello libero invece non è stato fatto nulla: l’intera comunicazione è nelle mani delle compagnie e dei loro interessi, perciò abbiamo rivolto la stessa richiesta ad Arera».

Ma ormai la frittata è fatta e di fronte alle bollette stratosferiche non c’è scampo. «Purtroppo qui siamo di fronte a contratti di cui le persone non erano consapevoli e quando arrivano da noi, a Federconsumatori, è troppo tardi: non resta che rateizzare».

Cosa consigliare, in particolare, agli anziani? «Sulla luce se si è ancora nel mercato tutelato consiglio di stare fermi – spiega Soragni – per l’elettricità il mercato libero è stato prorogato a fine giugno, perciò attenderei le lettere che arriveranno il primo luglio sul cambio delle condizioni contrattuali per guardarsi intorno». Discorso diverso il gas, in mercato libero dal primo gennaio scorso. «Grazie ai contratti Placet, alcune categorie hanno diritto a essere tutelate: oltre agli over 75enni, chi ha la legge 104 per invalidità o chi ha bonus economici. È una possibilità, per chi si trovava nel mercato libero, quella di tornare indietro nel mercato tutelato. Anche qui, però, devo rilevare che le società fanno impazzire quando la legge prevede solo la comunicazione del cliente: pongono difficoltà nel cambio di contratto, non agevolano i clienti a rientrare in una condizione di maggior favore e spesso agli sportelli vengono date informazioni contraddittorie su come disdire (c’è chi vuole la raccomandata, chi il modulo online e chi accetta di sottoscrivere subito il recesso)».

C’è poi la partita del teleriscaldamento, che riguarda in particolare chi abita in centro storico. «La richiesta del bonus è stata fatta dalle associazioni: purtroppo hanno abbassato di molto sia l’Isee per accedervi (prima erano 25mila euro annui, ora solo 9mila euro) sia il bonus economico (doveva essere di oltre 400 euro, è di146 euro Iva esclusa per una famiglia di quattro persone)».

Insomma non esiste una ricetta facile. «Il consiglio è di abituarsi a controllare e cambiare spesso. Non c’è altra strada se non imparare la mobilità». 

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