Il mito Ferrari nel nuovo film di Michael Mann
La recensione della pellicola che racconta del Drake nel suo anno più difficile e della Mille Miglia
Reggio Emilia «Se sali su una delle mie auto, ci sali per vincere». Il 14 dicembre nelle sale cinematografiche italiane è arrivato il film “Ferrari”, incentrato sulla figura di Enzo Ferrari, il pilota e costruttore modenese “padre” dell’omonima casa automobilistica, che ancora oggi rimane uno dei marchi italiani più conosciuti al mondo. Tuttavia, la città di Modena, protagonista indiscussa e assoluta del film, ha potuto godere di un’anteprima mondiale già a partire dal 7 dicembre.
Il cast stellare
Un cast eccezionale di attori hollywoodiani veste i panni dei protagonisti e tra i vari nomi spiccano quelli di Adam Driver, che interpreta Enzo Ferrari, Penelope Cruz, che impersona Laura Garello, Shailene Woodley e Patrick Dempsey, rispettivamente nelle vesti di Lina Lardi e Piero Taruffi. Le riprese hanno avuto ufficialmente inizio nell’agosto del 2022, e si sono protratte fino all’ottobre dello stesso anno. Hanno interessato i comuni di Modena, Maranello, Fiorano Modenese, Brescia e Reggio Emilia. Proprio nella nostra città, in occasione delle registrazioni, è stato allestito, tra settembre e ottobre, un set cinematografico all’interno del civico 122 di via Emilia San Pietro, che nell’opera cinematografica diventa la dimora dei coniugi Ferrari. Anche Villa Zironi in Viale Timavo e strada della Vittoria a Novellara compaiono in alcune scene del film.
Il 1957 anno “X”
Presentata durante l’80esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e diretta dal regista statunitense Michael Mann, la pellicola è ambientata nel 1957, un anno particolarmente complicato per Enzo Ferrari e la sua azienda: l’anno precedente era morto prematuramente, a soli 24 anni, il figlio Dino, mentre il suo matrimonio con Laura Garello era ormai alla deriva. Nel corso del film, infatti, Laura scopre che Enzo intrattiene una relazione extraconiugale con un’altra donna, Lina Lardi, dalla quale ha presto un figlio: Piero. Ad aggravare ulteriormente la situazione, alcune difficoltà economiche colpiscono il grande fondatore. Fra tutte, l’azienda che ha messo in piedi rischia il fallimento.
La Mille Miglia
Di fronte a tutto ciò, Enzo Ferrari decide di investire tutte le sue risorse nella Mille Miglia, una storica competizione automobilistica di velocità che si disputa sulle strade tra Roma e Brescia per una lunghezza complessiva di circa 1600 chilometri e che, attraversando l’Italia dal Nord al Centro, tocca città come Reggio Emilia, Modena, Parma e Bologna. Per l’occasione, Enzo decide di schierare, sulla linea di partenza situata a Brescia, in viale Venezia, quattro auto: due 315 S, affidate ai piloti Piero Taruffi e Wolfgang von Trips, e due 335 S, al cui volante siedono Alfonso de Portago e Peter Collins. Dopo un lungo ed estenuante testa a testa, il 12 maggio del 1957 il pilota romano Piero Taruffi (soprannominato “volpe argentea” per i suoi capelli bianco candido) riesce a trionfare, seguito dal tedesco von Trips. Durante la corsa, all’altezza di Parma, Collins è costretto al ritiro a causa del cedimento della trasmissione, mentre lo spagnolo de Portago rimane coinvolto, con il suo co-pilota Nelson, in un terribile incidente a Guidizzolo, lungo la strada che collega Mantova e Brescia. Lo scoppio di uno pneumatico provoca l’uscita di strada della vettura, e il bolide piomba, così, tra la folla. È così che, oltre ai due membri dell’equipaggio, perdono la vita anche nove spettatori, tra cui cinque bambini. Questo tragico evento sancisce la fine della Mille Miglia, che viene disputata per l’ultima volta proprio nel 1957 e inizia a scomparire gradualmente dai calendari delle competizioni automobilistiche.
Il buio prima della luce
Enzo Ferrari, alla luce di quanto successo, inizia a essere accusato dai giornalisti di costruire le sue macchine con materiali scadenti e viene paragonato – come il commendatore stesso affermò di persona – «a Saturno che divora i propri figli», intesi come i propri piloti. Il fondatore viene processato, per poi essere assolto.
Nonostante gli ostacoli e le complessità che continua a riscontrare negli anni seguenti, Ferrari riesce a risollevare l’azienda, evitando la bancarotta e continuando a progettare e a fabbricare le leggendarie auto di colore rosso con il simbolo del Cavallino Rampante.
L’umanità del Drake
Nel complesso, si tratta di un film avvincente e appassionante, capace di meravigliare tutti coloro che nutrono una grande passione per il mondo dei motori e delle auto. Tutto ciò è possibile anche grazie alla scelta, da parte del regista, di un cast preparato e competente, che ha saputo interpretare con maestria e professionalità personaggi dalle mille sfaccettature, come quello di Enzo Ferrari, che in questa pellicola viene mostrato in uno dei suoi anni più bui, sotto ogni aspetto. Nel film, emerge perfettamente il suo lato più umano e personale, che egli nascondeva dietro agli occhiali scuri che portava in qualsiasi occasione. Consigliato soprattutto a coloro che vogliono scoprire da dove deriva la passione per i motori e i valori antichi che animano la speciale Motor Valley emiliano-romagnola.
*Studentessa del liceo