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«Cominciamo già a intravedere gli effetti positivi derivati dai Cau»

Nicolò Valli
«Cominciamo già a intravedere gli effetti positivi derivati dai Cau»

Il bilancio dell’Ausl dopo l’apertura dei due centri a Reggio e Correggio

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Reggio Emilia Un sistema da perfezionare, essendo appena partito, ma che dà già i propri frutti e che può servire anche a riorganizzare il lavoro degli operatori sanitari, riducendo lo stress del personale. Positiva la partenza del Cau, i centri di assistenza e urgenza attivi nella nostra provincia dallo scorso 20 dicembre (a Reggio Emilia, in via Brigata Reggio) e a Correggio (dal 27 dicembre, nella parte “vecchia” dell’ospedale).

Marina Greci, direttrice dipartimento cure primarie, ha fornito qualche numero, con gli interventi che sfiorano quota 2800. La fascia di età che utilizza maggiormente questo servizio, pensato per diminuire la pressione sui pronto soccorso, è quella più giovanile: le persone dai 18 ai 64 rappresentano il 65% degli utenti, tenendo presente anche una buona percentuale di minori e bambini.

Degli accessi rivelati nei due Cau, l’85% risolve l’intervento dentro l'ambulatorio; a Reggio solo il 6% viene rimandato al pronto soccorso, percentuale che quasi raddoppia a Correggio (11%).

La dottoressa Greci, esaltando l’ottimo sistema di accoglienza “triage” aperto 24 ore e contattabile al numero 0522290001, ha quindi ricordato alcuni aspetti che i pazienti devono ricordare: «Stiamo ricevendo – ha detto – troppe telefonate per richieste di certificati Inps, ma non serve. Inoltre, chi accusa dolore traumatico acuto, dolore addominale e cardiaco, cefalee e sintomi neurologici non deve rivolgersi al Cau, ma al pronto soccorso».

Il dottor Michele Pescetelli, responsabile cure primarie area nord, ha precisato altri aspetti: «I centri di assistenza e urgenza sono organizzati con team multi- professionali – le sue parole – in ogni Cau ci sono sempre un medico e un infermiere, a Reggio Emilia il numero raddoppia. Siamo inoltre dotati di sistemi tecnologici buoni, basti pensare che negli ambulatori c’è sempre un ecografo per un'immediata valutazione. Inoltre, se un paziente viene al Cau e il suo problema viene giudicato serio, viene immediatamente trasferito al pronto soccorso del proprio dipartimento».

Anche secondo il dottore Pescetelli le prime settimane vanno in archivio con tanti spunti positivi: «Avverto molta soddisfazione sia da parte dell’utenza ma anche degli stessi colleghi. È una nuova sfida».

In quanto ai dati sulla minore pressione rispetto ai pronto soccorso l’Ausl si riserva di comunicarli nei prossimi mesi, anche se i primi effetti sembrano già intravedersi. In conclusione, ecco la road-map dei Cau provinciali: venerdì 9 febbraio alle 12.30 ci sarà l’inaugurazione ufficiale del Cau correggese, nel secondo semestre 2024 è in programma l’apertura del centro scandianese.