Vandalismo a Reggio Emilia: di notte usa un cartello stradale per picconare le macchine in sosta
Il responsabile è stato filmato dalle telecamere in via Emilia San Pietro
Reggio Emilia Ha divelto un cartello segnaletico e imbracciando l’arma impropria è messo a “picconare” le auto parcheggiate in via Emilia San Pietro. È l’ennesimo episodio di vandalismo – dalla motivazione sconosciuta, ammesso che esista un movente – messo a segno in centro storico. Ora la Squadra Volante della polizia, tramite l’analisi delle telecamere stradali, sta cercando di risalire al responsabile.
La scoperta è stata fatta all’alba di ieri. È stata una pattuglia della polizia, alle 6 di mattina durante il consueto servizio di controllo, ad accorgersi che due macchine in sosta nella principale via cittadina erano danneggiate in più punti: entrambe avevano il lunotto posteriore infranto. Dalle targhe gli agenti sono risaliti ai proprietari delle vetture che, non essendosi ancora recati al lavoro a quell’ora, non ne sapevano nulla: hanno iniziato con questa brutta notizia la loro giornata. Si può immaginare il disappunto dei titolari quando, una volta arrivati sul posto, hanno potuto constatare l’entità dei danni: ci cittadini sono stati esortati a recarsi in questura per sporgere denuncia sull’accaduto.
Nel frattempo gli agenti hanno provveduto ad acquisire i filmati delle telecamere di videosorveglianza, stradali e delle attività, che sono attive in quel tratto finale di via Emilia, negli ultimi diventato non proprio raccomandabile.
Si è così ricostruito l’accaduto, risalente a due ore e mezza prima: alle 3.40 un individuo prima ha prelevato un cartello stradale mobile e poi l’ha utilizzato per colpire più volte, fino a spaccarli, i lunotti posteriori. Pare che si sia trattato un gesto puramente vandalico, visto che da una prima verifica dagli abitacoli non mancava nulla.
La polizia sta analizzando il video per risalire al vandalo solitario. Nei fotogrammi, in piena notte, il “picconatore” non si vede chiaramente in volto, ma alcune caratteristiche fisiche fanno sperare agli inquirenti di poter risalire all’autore che potrebbe aver agito in preda al fumi dell’alcol (ma questa, al momento, rimane un’ipotesi).
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