“C’è ancora domani” di Paola Cortellesi parla del passato per raccontare l’oggi
Tra i temi principali che Paola Cortellesi ha voluto evidenziare – quali l’emancipazione femminile, la libertà di pensiero e di parola, la violenza sulle donne e la solidarietà femminile –, ci sono delle analogie con il presente
Delia, moglie molto impegnata e obbediente dal carattere forte e madre di 3 figli, trascorre la sua vita nella Roma del dopoguerra, periodo in cui le donne dovevano tenere la bocca ben chiusa e non avevano la libertà di esprimere la propria opinione. Da qui il suo grande difetto: risponde troppo e per questo è spesso ripresa dal suocero scorbutico e dal marito Ivano, che non si tira mai indietro dal punirla. Nel film “C’è ancora domani” si presentano altre figure femminili, che la sostengono, come l’amica Marisa e la figlia Marcella, che non accetta la condizione della madre ma, se non fosse per quest’ultima, rischierebbe di trovarsi nella sua stessa situazione. In questa opprimente realtà, una lettera misteriosa mantiene viva la speranza di un cambiamento. Tra i temi principali che Paola Cortellesi ha voluto evidenziare – quali l’emancipazione femminile, la libertà di pensiero e di parola, la violenza sulle donne e la solidarietà femminile –, ci sono delle analogie con il presente: per esempio, la scelta del bianco e nero richiama temi del passato che riconosciamo anche nel presente. La lotta per la parità di genere, infatti, è un percorso lungo e tortuoso, che va avanti dal dopoguerra. Ciò è dimostrato dalla stessa Delia, che combatte silenziosamente per i suoi diritti e le sue libertà modificando il suo pensiero riguardo la condizione delle donne. Nel film sono presenti numerose scene, proposte in chiave ironica e leggera, che caratterizzano la regia di Cortellesi: come i litigi, rappresentati con balli e canzoni per rendere il concetto accessibile a tutti. Infatti, il sociologo Morcellini, che ha analizzato il fenomeno, ritiene che questo film riesca a compiere un’operazione di ricomposizione culturale dei pubblici, allargando la platea intorno ad un tema che poteva essere ancora divisivo. Inoltre, secondo lo specialista, l’utilizzo delle tecniche neo-realistiche aiuta a comprendere la battaglia per l’emancipazione e la parità. La visione di questo film è consigliata anche ai ragazzi poiché tratta temi fondamentali della nostra storia, espressi con chiarezza e ironia, che però non si distaccano troppo dalla realtà di oggi e che quindi riguardano tutti noi.
Arianna Bertozzi
Antonio Bocci
Cecilia Gandini
Agnese Dalsasso
Studenti del liceo Canossa