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Reggio Emilia, più morti sulle strade: fra le vittime giovani e anziani

Ambra Prati

	Lezioni di sicurezza stradale agli studenti nelle ex Officine Reggiane
Lezioni di sicurezza stradale agli studenti nelle ex Officine Reggiane

Il report dell’Istat: aumenta il numero degli incidenti mortali

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Reggi Emilia Un miliardo e circa 750 milioni di euro (395 euro pro capite): è il costo sociale dell’incidentalità stradale nel 2022 in Emilia-Romagna, regione incide per il 9,8% sul totale nazionale. Nella fotografia scattata dall’Istat sulle strade del 2022 – caratterizzato da una ripresa della mobilità rispetto al 2021 – Reggio Emilia si caratterizza per una sostanziale stabilità dell’indice di lesività (cioè i feriti), mentre cresce l’indice di mortalità. E a morire sull’asfalto sono soprattutto i cosiddetti utenti vulnerabili: bambini (0-14 anni), giovani (15-24 anni) e anziani over 65 anni.

In vista del 2030

Il report dell’Istat sulla sicurezza stradale in Italia è stato reso noto il 16 novembre scorso, in occasione della giornata internazionale per la commemorazione delle vittime della strada e in vista del 2030, anno indicato dall’Unione Europea come scadenza per dimezzare il numero dei morti in incidenti stradali.

Tra condizioni dell’asfalto e comportamenti radicati, purtroppo la realtà è un po’ diversa. Non resta che sperare nell’opera di educazione stradale alle giovani generazioni, gli automobilisti del futuro.

Nel frattempo Reggio Emilia ha scalato la classifica non lusinghiera delle vittime per provincia, posizionandosi da quinta a terza.

E proprio all’indomani della giornata in cui si celebra la commemorazione delle vittime della strada, nella nostra provincia si è verificato il terribile incidente di Caprara di Campegine, costato la vita ai due giovani Anuar Mstaki, 19 anni, e Hicham Outtas, 21 anni, trafitti dai ponteggi di acciaio persi dall’autocarro con a bordo il 39enne Francesco Riillo, in seguito arrestato con l’accusa di omicidio stradale. L’ennesima tragedia della strada.

Feriti stabili, più morti

Nel 2022 la maglia nera degli incidenti stradali nella nostra regione è andata a Bologna (4.098), seguita da Modena (2.614) e terza Reggio (1.690), senza sostanziali variazioni rispetto all’anno precedente che vedeva al vertice le stesse province: a Bologna 3.709 sinistri, a Modena 2.468, a Reggio 1.548.

Stesso copione si può riscontrare per quanto riguarda i feriti negli incidenti stradali: prima Bologna con 5.478 persone finite all’ospedale (nel 2021 erano 4.865), seconda Modena con 3.410 feriti (erano 3.155), terza Reggio con 2.203 (erano 1.998).

Le tessere del puzzle della graduatoria si sono spostate, invece, se si considerano i deceduti.

Mentre infatti nel 2021 la nostra provincia era quinta in regione per numero di morti (dopo Bologna con 59 vittime, Modena con 48, Ferrara e Ravenna con 33 e infine Reggio con 26), il 2022 ha registrato un balzo di Reggio e Parma: primo sempre il capoluogo (56 morti, in calo in controtendenza), seconde Modena e Ravenna (40 morti), terza Parma con 36 morti e Reggio con 35.

Trend invertito

Nella nostra provincia, dopo un trend in calo negli ultimi vent’anni – durante il quale il numero di incidenti con feriti è passato da 3.684 a 1.548, c’è stata una riduzione dei decessi (dai 111 del 2001 ai 26 del 2021, per un -77%) e dei feriti (scesi da 5.170 a 1.998, per un -61%) –, nel 2022 ci sono dunque state nove vittime in più in un anno. Non siamo i soli, beninteso, considerando che l’indice di mortalità in regione è passato da 1,8 a 2,2 decessi ogni 100 scontri. Ma non è consolatorio. Soprattutto quando balza all’occhio il fatto che a perdere la vita sull’asfalto sono per lo più gli anziani (il 59% dei pedoni travolti) e i giovani tra i 15 e i 29 anni, conducenti o trasportati (con un trend che appare in crescita).

Le strade a rischio

La probabilità di essere coinvolti in uno scontro, oltre alle Statali della Riviera Adriatica, è più alta sulla SS9: la via Emilia, dove «si evidenziano criticità» e «si registra il maggior numero di sinistri. In totale sul percorso fatto costruire dal console romano Marco Emilio Lepido per collegare in linea retta Rimini con Piacenza l’anno scorso ha visto 272 sinistri, 400 feriti e 14 decessi. Per pericolosità la via Emilia se la gioca con l’autostrada, dove avvengono gli incidenti più gravi: 4,5 decessi ogni 100 schianti. Sulle strade urbane il 44,6% dei sinistri stradali si verifica sui rettilinei, percentuale che sale al 56,6% sulle strade extraurbane: il principale sospettato è la velocità. In ambito urbano gli scontri avvengono nelle intersezioni (20,8%) e agli incroci (19,3%), meno nelle rotatorie (8,6%) e in curva (5,7%).

I mesi e le ore peggiori

Questa voce non riserva grosse sorprese: si rischia di più in estate e nelle ore notturne. Nel periodo gennaio-aprile si sono contati in Emilia-Romagna 4.618 incidenti (27,7% del totale), mentre tra maggio e settembre, quando ci si sposta per le vacanze, se ne sono registrati 7.900 (il 47,4% dell’intero anno). Se è vero che la stragrande maggioranza dei sinistri (l’87%) è accaduta in un’ora precisa (tra le 20 e le 21), l’esito letale va di pari con le ore piccole (il picco tra le 3 e le 4 di notte con 7,5 morti ogni 100 incidenti).

Le cause

Le cause degli schianti confermano il risaputo. Quasi sempre l’impatto è dovuto a comportamenti errati: il procedere con guida distratta (spesso per il telefonino), il mancato rispetto della precedenza, la velocità troppo elevata sono state le prime tre cause d incidente. l