Reggio Emilia, lo sciopero dei 10mila lavoratori per dire no alla Finanziaria
La manifestazione, indetta da Cgil e Uil, è culminata alle ex Reggiane, con bandiere, fischietti e cartelli
Reggio Emilia Più di 10.000 lavoratori hanno formato un lungo e colorato corteo per le vie di Reggio Emilia per dire no alla legge di bilancio nella manifestazione promossa da Cgil e Uil. Il variegato serpentone dalle tante bandiere dei sindacati – una anche della Palestina – ha raggiunto la destinazione delle Ex Reggiane dove si è svolto il comizio durante il quale hanno preso la parola il segretario della Cgil reggiana Cristian Sesena, delegati Uil e Cgil e il segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella che ha tuonato: “Questa manovra va cancellata. Vogliamo zero morti sul lavoro e non ci sono provvedimenti adeguati nella legge di bilancio che vadano a contrastare questo fenomeno”.
"Non abbiamo paura dei precetti del ministro Salvini, anzi, lo ringraziamo per la pubblicità che ha fatto alla nostra agitazione – ha premesso Sesena – Un clamoroso autogol per chi tutti i giorni tenta di oscurare i problemi e le battaglie dei lavoratori. La paura è di chi mostra i denti contro lavoratori e pensionati perché sa che le politiche messe in campo sono inadeguate. Ormai resta solo il popolo degli evasori ad applaudire a queste manovre sbagliate, ma noi guardiamo avanti. Vogliamo che migliorino le condizioni di chi lavora, che i lavoratori e le lavoratrici della Lidl possano avere orari umani”.
Tanti hanno aderito allo sciopero con bandiere, fischietti e cartelli per ribadire che 'non si può fare leggi senza consultare i lavoratori”, al ritmo di “Bella ciao”, con cui è stata chiusa la manifestazione.
"Le bugie raccontate durante la campagna elettorale hanno le gambe corte e le foto di Salvini che promette “Quota 41” sono lì a dimostrarlo, le urla di Meloni che voleva azzerare le accise sui carburanti oggi sono smentite dalla realtà, solo due mesi fa promettevano la detassazione della tredicesima e la tassazione degli extra-profitti ma appena i banchieri si sono opposti il Governo ha cambiato idea, a dimostrazione che questo Governo è forte coi deboli e debole coi forti”, attaccano i sindacati.
«Questo Governo usa i lavoratori come se fossero un bancomat», è l’accusa mossa dagli scioperanti. Il corteo provinciale si è mosso dalla via Emilia, angolo con viale Montegrappa, per dirigersi in Viale Ramazzini, Area ex- Reggiane, dove si è svolto il comizio.