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Rcf Arena, tormentone Kanye West: “No” anche delle femministe

Nicolò Valli
Rcf Arena, tormentone Kanye West: “No” anche delle femministe

NonDaSola si unisce al coro di proteste per l’ipotesi del concerto: «Bisogna smetterla di assecondare questi rapper misogini»

11 ottobre 2023
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Reggio Emilia Passano i giorni, si rincorrono le voci mentre gli operai continuano a montare il palco, ma ancora nessuna notizia ufficiale in merito al concerto di Kanye West alla Rcf Arena. Su uno dei profili vicini all’artista, su Instagram, è spuntata una storia dalla scritta “Italia, 20th-21st” con tanto di cuore. Facile pensare che quelle due cifre possano essere le date degli eventi in Italia, ovvero venerdì 20 e sabato 21 ottobre, ma nessuno si è ancora esposto pubblicamente. Difficile in ogni caso che l’Arena del Campovolo possa ospitare un “bis”, mentre per una data singola il ragionamento sarebbe indubbiamente diverso. Al momento la data più probabile rimane comunque quella del prossimo venerdì, ma tutto può ancora accadere.

Ad esporsi, dopo la presa di posizione dell’Anpi attraverso Albertina Soliani e Ermete Fiaccadori (che hanno esternato al nostro giornale la propria contrarietà al concerto di West per le sue posizioni filonaziste), sono stavolta le “femministe” dell’associazione “NonDaSola”. Kanye West, infatti, è noto anche per le sue posizioni in tema di rispetto delle donne che sono all’opposto di quelle portate avanti dal gruppo reggiano. Frasi “al limite” nelle sue canzoni, ma anche un atteggiamento alquanto “protettivo” nei confronti della sua attuale compagna Bianca Censori. Secondo quanto riportato da alcune riviste e portali specializzati, la Censori sarebbe completamente soggiogata al marito, che deciderebbe cosa la donna debba mangiare e quali vestiti utilizzare.

«Bisognerebbe smetterla di assecondare e dare risonanza ai rapper misogini, ormai si è andati verso un trend dell’oggettivazione del corpo femminile – dicono le referenti di NonDaSola – Premesso che nessuna di noi è una fan di Kanye West, premesso che le più anziane di noi si sono chieste chi fosse storpiando il nome e le più giovani hanno rapidamente cercato su internet le dichiarazioni e i testi incriminati, premesso che lavoriamo con la misoginia tutti i giorni, ma non per questo sentiamo di meno l’ennesimo fardello, non ci sottraiamo ad una posizione sul tema: il modello maschile violento e predatorio, veicolato dalle canzoni e dallo stile di vita di Kanye West e da molti suoi colleghi non è a costo zero. Lo paghiamo noi donne. Nelle canzoni spesso non solo il corpo femminile è un oggetto, ma lo sono persino gli insulti che ad esso vengono rivolti, l’importante è fare rima. Rime che consolidano un immaginario violento dal punto di vista delle relazioni e pericoloso per i corpi femminili». Poi la riflessione finale: «Per quanto saremo sole, ancora, a sottolineare il fatto che tutto il credito di cui godono questi idoli ha un enorme peso specifico nel normalizzare e perpetuare la violenza contro le donne?».

Una presa di posizione netta, che si unisce a quella dell’Anpi. E a proposito di partigiani, anche Beppe Pagani e Marcello Stecco a nome dell’Anpc (la sezione reggiana dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani) sperano che West non metta piede nella città insignita della medaglia d’oro al valore militare per la Resistenza: «Diciamo un grande “no” a questo concerto – affermano in modo tranchant – le sue opinioni su Hitler e l’olocausto ne fanno un campione di negazionismo, e deviare la storia non è libertà quanto negazione della verità. Siamo in un periodo di attacco alla democrazia ed i messaggi che questo rapper fa passare sono alquanto preoccupanti, soprattutto per l’effetto devastante che le sue frasi possono scaturire nelle giovani generazioni».

«Non è un attacco alla cultura e all’arte, quanto di affermazioni deliranti. Reggio Emilia dice un fermo e chiaro “no”. Ci auguriamo che in caso di concerto – conclude l’Anpc – tutte le forze antifasciste si muovano all’unisono per ribadire la propria contrarietà».  

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