Gazzetta di Reggio

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L’attentato

Dopo le tre Molotov ora è sotto protezione

Alessandro Cagossi
Dopo le tre Molotov ora è sotto protezione

Iqbal Singh è vicepresidente nazionale dell’Unione Sikh Italia, nei giorni scorsi aggredito e ferito il presidente a Pordenone

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Novellara Emergono due piste investigative – una nazionale e una internazionale – dopo il lancio di tre bottiglie incendiarie, venerdì notte, contro la casa di Iqbal Singh, uno dei leader della comunità sikh locale. Pur provocando pochi danni materiali, il raid ha suscitato spavento e uno stato d’allarme in tutta la comunità Sikh della Bassa che frequenta il tempio di Novellara. «Potrebbe trattarsi di un atto intimidatorio; di una avvisaglia minacciosa che potrebbe avere un seguito», commentava ieri, preoccupato, un rappresentante dei sikh al tempio Gurdwara Singh Sabha di via Bandini.

Iqbal Singh, 60 anni, è molto conosciuto tra i fedeli, ma non solo: si occupa di fare da portavoce con gli amministratori comunali ed è pure vicepresidente dell’Usi (Unione Sikh Italia). Alla luce dell’attentato che ha subito, è stato messo sotto regime di protezione da parte della questura di Reggio Emilia. L’atto, infatti, potrebbe essere riconducibile a una campagna violenta messa in atto da alcune frange del popolo Sikh che, in Italia, ha avuto una recrudescenza a Pasiano di Pordenone, dove c’è un tempio che funge da sede dell’Usi. Già a fine luglio il luogo di culto nel Friuli è stato oggetto di attacchi violenti e minacce da parte di un gruppo di facinorosi che, in più occasioni, ne hanno disturbato le regolari attività, cui ha fatto seguito un esposto al questore di Pordenone e la chiusura temporanea del tempio per prevenire ulteriori disordini. Una escalation di violenza culminata ad inizio settembre con un incendio doloso, sempre in provincia di Pordenone, davanti all’abitazione di Baiwa Satwinder Singh, presidente dell’Usi, che ha provocato la distruzione di due auto e il danneggiamento di un garage. Solo il pronto intervento del vicinato ha scongiurato conseguenze peggiori, facendo scappare i malintenzionati.

All’attentato ha poi fatto seguito, il 18 settembre, un’aggressione messa in atto da una banda armata di circa 40 individui che ha raggiunto l’abitazione del presidente dell’Usi. C’è stata una colluttazione in cui sarebbero stati esplosi in aria colpi di arma da fuoco. Baiwa Satwinder Singh è rimasto ferito, mentre suo genero, intervenuto in sua difesa, è stato accoltellato ed è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Udine. Altri esponenti dell’Usi hanno riportato ferite e contusioni a seguito delle percosse subite. Al centro della contesa tra due fazioni vi sarebbe la gestione del tempio di Pasiano.

Se l’atto incendiario di Novellara fosse riconducibile alla stessa pista, si potrebbe delineare una faida a più ampio raggio, con motivazioni più profonde. L’Usi, peraltro, sul proprio sito web aveva già ipotizzato che possibili atti intimidatori avrebbero potuto coinvolgere altri esponenti dell’associazione in Italia. In tal senso, il tempio di Novellara è considerato uno dei centri più importanti del sikhismo europeo, e Iqbal Singh di Novellara è, appunto, il vicepresidente dell’Usi. Sono dettagli che fanno ipotizzare un filo conduttore tra gli eventi di Pordenone e Novellara.

A livello internazionale, i contrasti potrebbero avere a che fare con la richiesta di riconoscimento giuridico della religione Sikh presentata dall’Usi allo stato italiano, che ancora non ha deciso nel merito. Oppure l’attentato potrebbe ricondursi a motivazioni politiche, con particolare riferimento ad alcune frange del popolo Sikh che chiedono l’indipendenza del Punjab – zona di provenienza dei sikh – dall’India. Sulla questione sarebbe in atto una recrudescenza: qualche giorno fa il primo ministro canadese Justin Trudeau ha accusato il governo indiano di essere coinvolto nell’uccisione di un sikh di nazionalità canadese a Vancouver, nei pressi di un tempio, per ragioni politiche. L’India ha poi espulso uno dei massimi diplomatici canadesi.

Lo scorso aprile a Novellara, a margine del tradizionale corteo sikh, nel parcheggio del tempio vi fu una manifestazione improvvisata in cui sventolarono le bandiere del Khalistan. Quello del Khalistan è un movimento separatista che cerca di creare la terra natìa dei sikh stabilendo uno stato sovrano chiamato Khalistan, nella regione del Punjab.

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