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Il padre di Saman incontra il legale in carcere. “L’ho visto molto provato”

Elisa Pederzoli
Il padre di Saman incontra il legale in carcere. “L’ho visto molto provato”

Novellara. Breve colloquio in carcere con l’avvocato Servillo per l’uomo estradato venerdì dal Pakistan. “E’ determinato a essere in udienza, ma ora è molto affaticato”

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Novellara «Ho potuto parlare con lui molto poco. L’ho trovato fisicamente molto provato, non dorme da diversi giorni. Sono anche preoccupato per le sue condizioni di salute: dopo il nostro incontro credo sia andato in infermeria».
Così l’avvocato Simone Servillo racconta il primo incontro con Shabbar Abbas, avvenuto ieri pomeriggio nel carcere di Modena dove il pakistano è rinchiuso da venerdì dopo l’estradizione dal Pakistan. L’uomo è accusato dell’omicidio in concorso con moglie, fratello e due nipoti della figlia Saman, uccisa a 18 anni per essersi opposta a un matrimonio forzato. «È molto provato dagli accadimenti degli ultimi giorni – prosegue il legale, che difende Abbas al processo con il collega Enrico Della Capanna – Praticamente, non ha avuto un attimo per riposare. È provatissimo. Non si dovrebbe portare un uomo a quei limiti».
Servillo naturalmente non entra nel merito del colloquio avuto con il suo assistito. Ma la scadenza più vicina è la data dell’8 settembre prossimo, data della prima udienza del processo davanti alla Corte d’Assise, che riprendere dopo la pausa estiva. E ne hanno parlato. «Shabbar così come fatto nei mesi scorsi è fortemente intenzionato a essere presente al processo – assicura Servillo –. Anzi, siamo dispiaciuti che a causa di problemi tecnici non abbia potuto essere collegato in molte udienze. Però, sicuramente, alle prossime ci sarà».
Shabbar Abbas è arrivato in Italia dopo due anni e quattro mesi di permanenza in Pakistan. Si era allontanato da Novellara la mattina del 1° maggio del 2021: poche ore dopo l’omicidio della figlia. Con la moglie Nazia Shaheen, si era fatto venire a prendere in via Colombo, nel casolare dove i due vivevano con i figli, da un servizio taxi informale. Li aveva condotti a Malpensa, da lì il volo con scalo a Doha per Lahore, grande città del Pakistan. Da qui avevano poi raggiunto la regione del Punjab, da dove proviene la famiglia Abbas.
L’arresto di Shabbar Abbas risale al 15 novembre del 2022. Quando le autorità pakistane hanno dato esecuzione al red notice dell’Interpol, un mandato di cattura internazionale. L’accusa formulata nei suoi confronti è stata di omicidio. Un analogo provvedimento pende ancora sulla moglie Nazia, che però resta latitante. Di lei si sono perse le tracce dal giorno della fuga dall’Italia.
I dieci mesi che ci sono voluti perché l’estradizione diventasse fatto concreto sono stati caratterizzati da numerose udienze davanti al giudice, spesso saltate o subito rinviate anche a causa delle tensioni all’interno del Paese stesso.
Quella che non si è mai fermata è la diplomazia, tra due Paesi come Italia e Pakistan che non hanno accordi bilaterali in materia di estradizione di sospettati di reato. Quello che è stato messo in campo è – lo possiamo dire ora, a risultato finale – uno straordinario lavoro di relazioni, basato sulle documentazioni relativamente alla tragica fine fatta fare a Saman e all’impianto accusatorio frutto del lavoro di indagine dei carabinieri reggiani insieme alla procura.
L’estradizione di Shabbar – avvenuta giovedì 31 agosto con l’invio a Islamabad di un velivolo dell’Aeronautica militare – si è compiuta nella sua ultimissima fase in tempi celerissimi.
Intorno alle 16, ora italiana, lo stesso aereo con l’imputato a bordo è ridecollato per l’Italia. È arrivato a Roma Ciampino pochi minuti dopo la mezzanotte di venerdì.
Il procuratore capo di Reggio Emilia, Gaetano Calogero Paci, ha salutato questo risultato in una conferenza stampa come un fatto storico, frutto di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto diversi livelli istituzionali, riservando parole di ringraziamento per le autorità pakistane. La conferma che su questa tragica vicenda, che così fortemente ha impressionato il nostro Paese, gli investigatori sono intenzionati ad andare fino in fondo. Affinché Saman abbia giustizia. l
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