«Mio figlio è annegato, ne sono sicura»
Rubiera Parla la mamma del 25enne morto ai laghetti di Campogalliano
Rubiera «È stato un incidente, ne sono sicura. Ho visto con i miei occhi il corpo di mio figlio quando è stato portato a riva, e il medico ha confermato la morte per annegamento. Tutto quello che è stato detto in seguito è fuori luogo».
È lo sfogo della mamma di Ben Hayed Mohammad Salah, il giovane di 25 anni morto annegato ai laghetti Curiel di Campogalliano giovedì mattina. Parole uscite ieri, nel giorno dell’attesa per l’esito dell’autopsia sul ragazzo, riguardo alla quale però nessuna informazione è arrivata alla famiglia.
Solo il giorno prima, domenica, il padre del ragazzo annegato aveva reagito con queste parole alle dichiarazioni di una amica ed ex collega di Salah, che avanzava il sospetto che potesse essere stato vittima di qualcuno che voleva fargli del male: «Non lo so. Speriamo di no. Aspettiamo l’esito dell’autopsia».
L’uomo aveva avanzato dubbi nell’immediatezza del fatto: «Mio figlio sapeva nuotare. Non può essere annegato. Non so cosa sia potuto succedere». Parole dettate dalla comprensibile disperazione, dette a caldo in quei concitati momenti in cui ancora erano in corso le ricerche del figlio.
«Mio marito è distrutto dal dolore e certe reazioni si possono capire. Quello che è stato scritto dopo è stato fuori luogo. Per questo chiediamo che adesso si faccia silenzio», aggiunge ora la madre del ragazzo in un buon italiano.
La famiglia vive a Rubiera ormai da decenni ed è ben integrata. Quanto successo al loro figlio più grande ha gettato nel lutto tanti amici e conoscenti e fatto scattare l’affetto e la solidarietà della comunità locale.
Ben Hayed Mohammad Salah fino a qualche mese fa faceva il pasticcere in un locale di Castellarano. Poi un viaggio in Germania, da dove era rientrato solo pochi giorni prima della tragedia, lo aveva convinto a farsi una vita là, dove aveva anche trovato un lavoro. Sarebbe dovuto ripartire a breve. Ma i suoi progetti si sono infranti contro una fatalità inimmaginabile.
Ora alla famiglia, devastata dal dolore, non resta altro che aspettare di avere la disponibilità della salma per procedere con il funerale, che si terrà in Tunisia. «Fino ad allora non diremo più nulla. Solo dopo. Forse», conclude la madre. l
M.F.
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