Gazzetta di Reggio

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Il lutto

Tutti piangono Giorgio Carrubba: «Aveva tanti progetti in testa»

Ambra Prati
Tutti piangono Giorgio Carrubba: «Aveva tanti progetti in testa»

Rolo: il ricordo dell’ex sindaco Vanna Scaltriti, della quale fu braccio destro. «Girava sempre in bici: lo chiamavamo Don Matteo. Mi mancherà tantissimo»

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Rolo «Giorgio aveva tanti progetti ancora da realizzare, alcuni dei quali anche con me. Era un vulcano di idee e voglia di fare». Così Vanna Scaltriti, sindaca di Rolo dal 2009 al 2014, ricorda l’ex vicesindaco Giorgio Carrubba, vittima a 69 anni di un terribile incidente stradale a Modena. Ieri la notizia della sua morte, così improvvisa, ha suscitato una marea di cordoglio a Rolo, dove Giorgio Carrubba era impegnato su parecchi fronti – dall’insegnamento alla politica, dalla parrocchia al volontariato – e dove tutti lo conoscevano, in virtù dei sui molteplici impegni. Ex insegnante di educazione fisica alle scuole medie di Moglia (Mantova), era nato a Modica (Ragusa) nel 1953. Trasferitosi a Rolo quando si era sposato con Rossella Calzolari, da decenni abitava con la moglie in via De Gasperi. Il figlio maggiore Federico risiede a Carpi, mentre il minore, Gianguido (impegnato in Rockinrolo), si è sposato un mese fa. Tre i nipoti. Carrubba, allenatore di una squadra locale e docente di ginnastica dolce per anziani, oltre all’impegno decennale nelle file del Pd faceva volontariato in parrocchia. Era referente della Caritas di Rolo e presidente dell’associazione di volontariato “Quinta zona” di Novi di Modena.

«È stata una notizia terribile, che non ci aspettavamo. Sono provata e colpita – prosegue Scaltriti –. Io che ho potuto conoscerlo e lavorarci insieme, posso dire di essere stata fortunata ad averlo al mio fianco per un’intera legislatura (legislatura non facile, perché fu quella del terremoto), ma sottolineo che Giorgio è sempre stato in consiglio comunale prima e dopo di me. Mai avrei pensato a un incidente in moto, che lui usava di rado: a Rolo lo si vedeva sempre in bicicletta, tanto che noi lo prendevamo in giro: “arriva don Matteo”».

Il 69enne viene descritto come «uno sportivo, conduceva una vita sanissima. Una persona equilibrata e saggia, per il paese un punto di riferimento. Il suo è sempre stato un impegno politico serio e convinto: era davvero una brava persona».

Senza contare i tantissimi interessi personali che coltivava: il disegno, il fumetto, la grafica, la scrittura. A gennaio aveva presentato il libro di “Emilia Levi fiore di speranza” di Marzia Lodi, corredato dalle illustrazioni di Carrubba. «Giorgio aveva una personalità vulcanica. Prendeva da tutte le parti e non si fermava mai: i suoi interessi spaziavano a 360 gradi. Aveva tantissime idee in testa, che riusciva quasi sempre a mettere in pratica. Insieme avevamo appena organizzato un “festivalino”, come lo chiamava lui, della poesia: la prima edizione di “Momenti Di-versi” si è svolta a fine giugno, quando Giorgio ha letto un libro di poesie di un collega scomparso e anche alcune sue poesie. Scriveva molto bene. Organizzato per cercare di non parlare solo di cose materiali, bensì di bellezza in generale, Giorgio aveva intenzione di rendere il “festivalino” un appuntamento fisso. L’ultima volta che ci siamo sentiti, poi, mi ha detto che aveva trovato altro materiale e progettava un nuovo libro con Marzia Lodi. Assieme alla parrocchia aveva aperto uno spazio per eventi culturali a fianco della chiesa, nell’ex gasometro: uno spazio espositiva che vedeva come un contenitore per eventi culturali da allestire il prossimo anno».

Il cellulare di Vanna Scaltriti, ieri, era bollente. «Sto ricevendo un sacco di messaggi dagli amministratori rolesi dell’epoca, anche dei Comuni limitrofi: tutti dispiaciuti. Giorgio ha lasciato un ottimo ricordo ovunque. Questo mi fa molto piacere: dimostra quant’era apprezzato. Alla comunità mancherà. A me personalmente mancherà tantissimo».

Sulla stessa lunghezza d’onda Fabrizio Allegretti, ex sindaco successore di Scaltriti: Giorgio faceva parte della lista Centrosinistra per Rolo che portò alla sua elezione. «Una persona generosa, molto impegnata, che ha lavorato tanto per il paese occupandosi di volontariato e dei più fragili, senza contare gli interessi personali poliedrici. Un pilastro del paese. È una grave perdita per una comunità piccola come la nostra».l