Guastalla, devastano distesa del bar e si filmano
Vandali minorenni in piazzetta a Pieve. Allarme dei commercianti
Guastalla Da tempo residenti e commercianti di Pieve di Guastalla segnalano danneggiamenti e schiamazzi notturni.
I responsabili sono dei minorenni che passano la notte nei pressi di piazza Don Soragna, una zona commerciale molto apprezzata alla sera dai guastallesi.
Ieri mattina i titolari del Plaza Caffè hanno trovato la distesa estiva devastata. «Era tutto in disordine. Inoltre, quattro sedie e due tavolini sono da buttare» dice sconsolata Teresa Bonaccio. «Erano già accaduti altri episodi, ma questa volta hanno esagerato…».
La beffa è che i responsabili hanno postato su Instagram un video che riprende la loro incursione nella distesa. A quel punto, esasperati, i gestori del bar hanno pensato di mostrarlo e subito il filmato è stato condiviso da decine di persone.
Nel corso della giornata il profilo social è stato cancellato, evidentemente per la paura delle conseguenze.
Le immagini mostrano giovani bendati, alcuni a torso nudo, che giocano a prendersi a cinghiate e così facendo travolgono gli arredi.
Alcuni di loro si aggrappano alle travi della distesa, tra l’altro mettendo a rischio la loro incolumità.
I carabinieri sono già stati avvertiti e in passato i commercianti avevano valutato anche un esposto in Comune, che poi non è stato presentato. «Ma è chiaro che bisognerà fare qualcosa. Servono più controlli o forse videosorveglianza».
Piazza Don Soragna è una delle zone più vive di Guastalla, grazie alle attività commerciali che vi si affacciano (pizzeria, gelateria, bar...». A due passi c’è la scuola di musica e altri negozi, specie di alimentari, molto frequentati.
I problemi sorgono di notte a causa di questi gruppi di minori, che pare stiano nei paraggi anche fino all’alba.
I residenti hanno anche sentito corse di motorini, probabilmente dei “garini”, protratti anche molto a lungo. Qualcuno ha provato a farli ragionare e per tutta risposta ha ricevuto insulti e anche avvertimenti («sono minorenne, non toccarmi...»).
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