Violenze sessuali su una 14enne L’educatore si difende per due ore
Comparso davanti al giudice, il 51enne ha fornito la sua versione dei fatti
i Jacopo Della Porta
Reggio Emilia Ha risposto a tutte le domande del giudice per le indagini preliminari l’educatore spirituale 51enne di Reggio Emilia arrestato con l’accusa di atti sessuali su una ragazza di 14 anni.
Assistito dal suo avvocato Liborio Cataliotti, l’insegnante nel corso dell’interrogatorio di garanzia, andato avanti per un paio di ore, ha fornito la sua versione.
Il contenuto delle dichiarazioni non è stato reso noto, ma sappiamo qual è la linea che l’uomo ha tenuto fin da quando lo scorso 24 maggio i familiari della minorenne si sono rivolti ai carabinieri per denunciare l’accaduto. Ha sempre parlato di una relazione affettiva, consenziente, negando qualsiasi violenza.
L’indagato ha parlato dal carcere di Pordenone, mentre il gip di Rimini Vinicio Cantarini era videocollegato.
L’avvocato ha chiesto i domiciliari e depositato alcuni documenti per suffragare tale la richiesta e sostenere che non vi è il rischio di reiterazione del reato, ad esempio quelli che certificano l’avvenuta sospensione del suo assistito da qualsiasi incarico in Comunione e Liberazione, dalla scuola e dalla comunità laicale Memores Domini.
La famiglia ha predisposto un appartamento a Caorle (Venezia) dove l’indagato potrebbe soggiornare nel caso sia accolta la richiesta del legale.
Il gip si è riservato la decisione sui domiciliari e ha confermato che gli atti sono ora stati trasferiti per competenza alla procura di Reggio Emilia.
Infatti, i primi approcci con la ragazza sono iniziati nella nostra provincia e dopo il ritiro a Rimini sono proseguiti sempre nel nostro territorio.
Come raccontato ieri, in questi giorni molte persone hanno scritto, e stanno continuando a farlo, per testimoniare vicinanza all’arrestato, nonostante la gravità delle accuse che gli sono state rivolte, aggravate dal fatto che avrebbe abusato del suo ruolo di educatore.
L’indagine su questa vicenda è iniziata il 24 maggio scorso quando la madre della quattordicenne si è rivolta ai carabinieri.
La famiglia aveva iniziato a sospettare che fosse accaduto qualcosa dopo un ritiro spirituale di tre giorni della figlia a Viserbella, in provincia di Rimini.
Il cambiamento nell’atteggiamento della minore ha spinto la donna a condurre delle indagini.
Una delle sorelle ha poi scoperto una chat inequivocabile sul telefonino della ragazza, in cui si scriveva con l’uomo coinvolto in modo tale da far supporre una relazione.
Il 30 maggio, la minorenne è stata ascoltata a Rimini in una modalità protetta con l’assistenza di una psicologa. Si è così appreso che alla fine di dicembre l’uomo le ha dato il primo bacio, e da lì la situazione è degenerata fino ad arrivare al rapporto sessuale in occasione del ritiro a Rimini.
La relazione è poi continuata una volta che entrambi erano tornati a Reggio Emilia, anche se questo aspetto è emerso soltanto in seguito e per questo motivo in un primo momento la competenza territoriale era presso la procura di Rimini. l